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Attacco jihadista al concerto di Taylor Swift? L’avvocata del 19enne arrestato non ci sta: «Giocava con l’Isis, non avrebbe mai colpito»

11 Agosto 2024 - 18:32 Ugo Milano
La polizia austriaca ha trovato sostanze chimiche e machete a casa del ragazzo. Ma per la sua legale erano solo idee nella sua testa

Stava solo «giocando con l’idea di un attacco», senza essere intenzionato a portarlo veramente a termine, il 19enne che tramava contro i concerti di Taylor Swift a Vienna. A dare la nuova versione dei fatti è stato l’avvocata del ragazzo che attualmente è agli arresti, Ina-Christin Stiglitz: «L’argomento gli interessava, ma non voleva farlo davvero. Dice che la bomba non era di buona qualità. Aveva cercato online come costruirla, ma non avrebbe funzionato». Secondo gli inquirenti austriaci il giovane voleva mettere in atto un attacco suicida ispirato ai più celebri attentati dell’Isis. Per questa minaccia, gli spettacoli, che avrebbero dovuto svolgersi dall’8 al 10 agosto all’Ernst-Happel Stadion della capitale austriaca, sono stati annullati. Nella casa del 19enne la polizia ha poi trovato e confiscato dei machete, sostanze chimiche, e altri dispositivi che avrebbero potuto essere usati in un attacco. Secondo gli inquirenti il giovane aveva di recente giurato fedeltà all’Isis e dopo la perquisizione in casa avrebbe confessato tutto. La legale prova ora a sminuire la portata del pesante addebito, sottolineando ai microfoni della Reuters come il 19enne in realtà avesse a che fare con l’Isis «solo da un mese», e che la cosa «lo interessava» ma a livello essenzialmente teorico, non tanto da scagliare davvero un attacco armato.

Si era fatto crescere una lunga barba

Secondo quanto riporta Reuters, la polizia austriaca, nell’ambito delle indagini, ha attualmente arrestato altre tre persone, tra cui un 17enne che l’indagato ha definito suo «migliore amico e vicino di casa» nella cittadina di Ternitz. Da lui il 19enne è stato descritto come «riservato ma amichevole». Inoltre, secondo il 17enne, l’unico segno che avrebbe potuto dare l’idea di una radicalizzazione era la lunga barba che il giovane si stava lasciando crescere. Interpellata circa i motivi del cambio di stile, la legale ha spiegato che il ragazzo l’avrebbe fatto solo per «apparire più bello». Le dichiarazioni dell’avvocata cozzano con quelle rilasciate nei giorni scorsi dall’indagato, che sosteneva di aver pianificato di «uccidere se stesso e un gran numero di persone, oggi e domani, durante il concerto».

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