L’Italia chiude le Olimpiadi con 40 medaglie, la gioia e la rabbia di Malagò: «Mio ciclo al termine? Dal governo parole fuori luogo»

Il presidente del Coni sottolinea il balzo in avanti degli Azzurri rispetto a Tokyo 2020, ma replica al veleno al ministro Abodi

Quella che si chiude tra poche ore a Parigi è stata un’Olimpiade fantastica per l’Italia. Lo sa bene il presidente del Coni Giovanni Malagò, che nella conferenza stampa di fine Giochi a Casa Italia non ha nascosto l’entusiasmo. «Le 40 medaglie conquistate sono la conferma dell’Italia nel ruolo da protagonista nello scenario dello sport mondiale. Siamo forse il Paese più multidisciplinare», ha detto Malagò. Che ha messo in luce il pur lieve balzo in avanti rispetto ai precedenti Giochi, quelli di Tokyo 2020 (disputati nell’estate 2021): il numero di medaglie conquistate a fine Olimpiadi è identico, ma a Parigi gli azzurri hanno portato a casa due ori in più (12 contro 10) e tre argenti in più (13 contro 10). «C’è più qualità», sostiene perciò Malagò, che sottolinea pure come «abbiamo aumentato il numero delle finali raggiunte – 79 rispetto a 67 – e siamo andati a medaglia in 20 sport». Eppure proprio in chiusura di Olimpiade c’è spazio per una polemica imprevista ai vertici dello sport italiano. Già perché pochi giorni fa il ministro dello Sport Andrea Abodi era intervenuto a gamba tesa sul Coni, affermando in un’intervista che il ciclo di Malagò poteva dirsi con questi Giochi giunto al termine. Un intervento «fuori luogo» da parte del ministro a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi, ha risposto oggi in conferenza stampa Malagò. «Non è solo un problema di stile. Io non l’avrei mai fatto», la replica al veleno. Da domani, a bocce ferme, si faranno i conti tra governo e Coni.


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