Alla mensa di Bankitalia solo due gusti per gli yogurt. Protestano i sindacati: «Da mesi costretti a fragola o banana»

Il sindacato indipendente Sibc di nuovo in trincea. Le proteste estive pure sugli orari della pausa pranzo (al sud) e la temperatura dei condizionatori

Costretti a un referendum fra lo yogurt alla fragola o quello alla banana addirittura «da mesi». L’ultima battaglia sindacale interna alla Banca d’Italia riguarda la mensa aziendale, per il menù che angustia dipendenti solo all’esterno considerati fra i più fortunati e privilegiati d’Italia. A protestare con il governatore Fabio Panetta e i suoi collaboratori è come spesso accade il sindacato indipendente Sibc, sempre in prima linea su queste vicende epocali. Lo ha fatto con un comunicato interno dal titolo «Mense di filiale: fragola o banana? Questo passa il refettorio».


Il dramma dei dipendenti più invidiati di Italia soprattutto nella circoscrizione sud

Il dramma sembra essere vissuto soprattutto in provincia, nella “circoscrizione Sud” della banca centrale italiana, e il sindacato indipendente accusa i dirigenti di fare scadere il servizio mensa «nel degrado progressivo, complice uno stato di abbandono totale da parte delle imprese fornitrici». A Sud, continua il sindacato «i colleghi che fruiscono della mensa si trovano davanti possibilità di scelta ormai limitate a verdure congelate con preparazioni approssimative, sughi in prevalenza pronti o la sempiterna pasta al pomodoro “fresco” (forse…), materie prime di qualità medio-bassa, frutta quasi mai di stagione. Emblematica la scelta dello yogurt, da mesi limitato ai gusti fragola o banana, con annessa risatina rassegnata degli addetti».


Pranzo troppo presto, poi i cuochi abbandonano i Panetta boys scappando «come Schettino»

C’è di più: nonostante dove batta il solleone si sia abituati a mangiare pranzo e cena un pizzico più tardi, in queste mense desolate «capita anche di vedere il cuoco abbandonare la cucina alle 13.15 (Schettino al confronto era uno tosto), lasciando utenti basiti e colleghi addetti alla distribuzione alle prese con pasti freddi e rimanenze da smaltire». E tutto questo nel disinteresse di Panetta & c: «In attesa di conoscere», continua il Sibc, «chi metterà la faccia sulle scelte definitive in merito al destino delle mense di Filiale, i colleghi si chiedono cosa mangeranno fino al 31 dicembre. Ma la risposta la conoscono già: yogurt alla fragola, dotto’? O preferite banana?».

Ed è scoppiata anche la battaglia dei condizionatori: negli uffici «si fanno 8 ore di sauna»

Ma il sindacato è in guerra anche sui climatizzatori usati da Bankitalia a Roma. Colpa della decisione del servizio immobili di stabilire a 27 gradi la temperatura minima garantita dai fan coils: «Non sembra essere stata colta la grande novità offerta gratuitamente dalla Banca: la sauna integrata in ufficio. In edifici di vetro e acciaio, dove si ostinano a soggiornare forzosamente mammiferi inabilitati a lavorare estensivamente da remoto, e restano accesi centinaia di computer, durante le ore in cui batte il sole (cioè tutte) le temperature degli uffici raggiungono livelli di benefit senza nemmeno dover sostenere costi aggiuntivi». Così i dipendenti di via Nazionale «gratuitamente, nei giorni in cui non possono lavorare da casa perché eccedere i 10 giorni avvicina al demonio, escono il pomeriggio tonificati dalle 8 ore di sauna».

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