Tormentoni estivi a confronto: la top ten degli anni Settanta – La serie

Orietta Berti – Fin che la barca va (il grillo e la formica) (1970)

Dietro Fin che la barca va (il grillo e la formica) si cela una delle storie più rock della storia della musica leggera italiana. Ecco appunto: leggera. Orietta Berti ai tempi subiva attacchi inenarrabili per questa sua semplicità considerata «contadina», sempliciotta, in linea con un passato di cui il nascente cantautorato italiano dei ’70 voleva assolutamente liberarsi. Chiaro che a decretare questa netta distinzione tra il classicismo del canto pulito del passato e le nuove frontiere della musica impegnata fu il messaggio d’addio scritto da Luigi Tenco prima del suicidio nella stanza 219 dell’hotel Savoy di Sanremo. Tenco, come sappiamo, drammaticamente, mal sopportò il fatto che durante il Festival di Sanremo del 1967 alla sua Ciao amore, ciao in duetto con la star dell’epoca Dalida, il pubblico preferì Io tu e le rose della Berti. In quegli anni la critica la massacra, i giornalisti non vogliono intervistarla, da Maurizio Costanzo a Patty Pravo, chiunque punta il dito contro l’immediatezza delle canzoni di Orietta Berti, i colleghi non vogliono nemmeno dividere il palco con lei, tanto da arrivare a farla sbottare: «Ma cosa vuole da me tutta questa gente che non fa altro che denigrarmi? È colpa mia se c’è una buona parte del pubblico che nutre della simpatia per me? Ognuno deve fare quello che sa e che può fare. Non sono un’artista impegnata e non ci tengo ad esserlo». Così nel 1970 si presenta ad Un Disco per l’Estate con Fin che la barca va (il grillo e la formica), una spudorata marcetta da balera che non la convinceva granché. Lei avrebbe preferito una canzone d’amore, dovette intervenire la mamma per fargliela cantare, cosa per la quale ancora oggi la ringrazia. Anche perché Orietta Berti per tornare in hype con un tormentone estivo dovrà aspettare oltre 50 anni, il brano si intitola Mille e lei lo canta insieme a Fedez e Achille Lauro, due che nel 1970 non erano ancora nati.