Tormentoni estivi a confronto: la top ten degli anni Settanta – La serie

Loredana Bertè – …E la luna bussò (1979)

..E la luna bussò rappresenta una sorta di piccolo miracolo della storia della musica italiana. Per ragioni non solo di ispirazione, ma anche prettamente tecniche, fonetiche, melodiche, è sempre stato un grosso problema per noi italiani tradurre sound in voga all’estero. Figuriamoci se parliamo del reggae, naturalmente riferendoci a quello puro, giamaicano, non al reggaeton moderno, scialbo e futile. Ma non solo, l’esperimento melodico fu abbinato a quello contenutistico, il brano racconta di questo poetico girovagare della preziosa luna, rifiutata dai luoghi artificiosi della bella vita per poi trovare una ragion d’essere in strada, tra gli ultimi, giù: «Più vicino ai marciapiedi/Dove è vero quel che vedi», «Fra stracci e amore/Dove è un lusso la fortuna». Un contenuto che abitava serenamente la voce graffiata della Bertè, che aveva già cominciato il proprio percorso con la memorabile Sei bellissima e che da lì in avanti diventerà l’icona dell’anticonformismo al femminile. Una star totale.