Con una lettura estiva Von der Leyen manda un messaggio a Meloni e alle destre: il green deal resterà così

«Demokratie und Revolution». Titolo forte per una politica moderata come l’ex ministra tedesca ma quanto mai attuale. «La democrazia deve cambiare per far fronte alla crisi climatica»

A prima vista potrebbe non essere chiaro, ma c’è un messaggio nascosto in piena vista nell’ultima foto pubblicata su Instagram da Ursula von der Leyen. E tra i destinatari principali sembra esserci la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «L’estate è il periodo migliore per recuperare i libri non letti», scrive la neo riconfermata presidente della Commissione Europea, ritratta con un paio di occhiali a mezzaluna e, in mano, un tomo dalla copertina arancione vivo: Demokratie und Revolution. Titolo forte per una politica moderata come l’ex ministra tedesca ma quanto mai attuale. A rivelarlo è il sottotitolo: «Vie d’uscita dall’immaturità ecologica infinita».


Democrazia e rivoluzione

Per capirci qualcosa di più si può leggere la sinossi: «È emersa una contraddizione tra democrazia ed ecologia, tra l’inevitabile pressione del tempo e la lentezza apparentemente divina della democrazia. La storica Hedwig Richter e il giornalista di ZEIT Bernd Ulrich cercano di superare questa contraddizione e di mostrare come una rivoluzione necessaria per preservare i nostri bisogni fondamentali possa andare di pari passo con la necessaria difesa e sviluppo della democrazia». Ma di quale rivoluzione si tratta? È la stessa storica Hedwig Richter a spiegarlo in un articolo pubblicato lo scorso maggio sul Frankfurter Algemeiner.


La rivoluzione della decrescita e dell’impegno

Richter critica le attuali politiche per essere troppo tiepide nell’affrontare la crisi e incoraggia una maggiore disciplina collettiva, oltre a un impegno personale, in nome di un futuro sostenibile. La studiosa, docente di storia all’Università delle Forze Armate tedesche di Monaco, sottolinea l’urgenza di un cambiamento radicale nel comportamento quotidiano, esortando la fine dell’approccio tradizionale basato sulla crescita illimitata. Crede che sia necessario superare la rassegnazione, incoraggiando le persone a fare la propria parte e affrontando direttamente la sfida ecologica. Incoraggia l’impegno nella politica democratica e sostiene che solo attraverso una maggiore responsabilità e impegno collettivo si possa dare alle nuove generazioni un futuro migliore.

Il Green Deal va avanti

Dunque, Ursula von der Leyen studia. Si informa e cerca spunti su come mantenere la promessa fatta ai Verdi – grazie ai quali la leader dell’esecutivo europeo si assicurata la maggioranza parlamentare necessaria a iniziare un nuovo mandato – di non smantellare il Green Deal. Anzi, di proseguire lungo il sentiero tracciato dal 2019 nonostante le pressioni delle destre europee ed italiane per mettere da parte gli impegni nei confronti dell’ambiente. Quale lettura migliore, dunque, di quello che si autodefinisce «un libro fondamentale sulla più grande sfida politica del nostro tempo: come allineare democrazia ed ecologia».

Un voto tribolato

Con buona pace della presidente del Consiglio italiana e di FdI, che all’indomani del voto, durante il quale l’appoggio del partito italiano era rimasto in discussione fino all’ultimo proprio per le aperture ai Verdi mostrate da von der Leyen, già proclamavano di ribaltare i rapporti di forza dell’Europarlamento. La premier aveva cercato di entrare nella maggioranza fino all’ultimo, provando a persuadere von der Leyen ad ignorare le richieste dei Verdi, della Sinistra e dei Socialisti alla luce dell’incremento dei seggi alla destra dell’emiciclo. Evidentemente, i buoni rapporti, ribaditi non solo da Meloni a parole ma anche da abbracci e cenni d’intesa tra le due, non sono bastati a far cambiare idea alla presidente della Commissione che della prosecuzione del Green Deal aveva fatto uno dei punti cardine del proprio discorso prima della rielezione. Fiducia incassata. Ora si prosegue.

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