In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIGazaHamasIranIsraeleMedio OrienteTeheranTel AvivUSA

Verso l’attacco dell’Iran a Israele, fonti Usa: «Vicini all’ora zero». L’ipotesi della rappresaglia nel giorno in cui si ricorda la distruzione del Tempio

12 Agosto 2024 - 19:05 Ugo Milano
Secondo funzionari in Medio Oriente citati da Fox News, l'attacco iraniano potrebbe avvenire entro 24 ore. Una crisi sempre più grave, al centro della telefonata di Joe Biden con Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Keir Starmer

L’Iran e i suoi alleati potrebbero lanciare l’attacco contro Israele «entro le prossime 24 ore». Lo rende noto il corrispondente di Fox News, citando funzionari in Medio Oriente, convinti che «l’ora zero» sia arrivata. La ritorsione per l’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh potrebbe essere imminente. E la teocrazia iraniana, insieme ad Hezbollah, potrebbero scegliere proprio il «giorno più triste del calendario ebraico»: il Tisha B’Av, ovvero l’anniversario della «distruzione del Tempio», che cade il 12 e il 13 agosto. Al tramonto di oggi e per 24 ore gli ebrei israeliani commemorano, infatti, la distruzione a Gerusalemme del Primo tempio (nel 586 avanti Cristo) e del Secondo nel 70 dopo Cristo a opera dei conquistatori romani. Era stata Sky Arabia a darne notizia, e ora anche Israele teme la rappresaglia in questi giorni.

Le pressioni diplomatiche per fermare l’escalation

Nel frattempo, l’amministrazione Biden e i mediatori arabi hanno convocato un incontro per giovedì prossimo nel tentativo di negoziare un cessate il fuoco a Gaza ed evitare l’escalation. Dopo la dichiarazione congiunta di Regno Unito, Francia e Germania in cui ammoniscono l’Iran a non attaccare Israele, anche la Santa Sede si fa parte attiva nel cercare di scongiurare l’allargamento del conflitto in Medio Oriente. In mattinata il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha infatti avuto un colloquio telefonico con il nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, proprio per riaffermare il «no» ad una possibile escalation che infiammi oltremisura, e con conseguenze imprevedibili, lo scenario attuale. Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha avuto «una lunga telefonata» con l’omologo iraniano. «Ho chiesto moderazione e approccio costruttivo, ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti», si legge su X.

L’Idf si prepara a un attacco preventivo contro Hezbollah

Stando a quanto riporta Walla, l’esercito israeliano si prepara per un attacco preventivo in tempi brevi contro Hezbollah in Libano. L’obiettivo principale dell’intelligence israeliana in queste ore è monitorare l’attività terroristica in Libano e individuare segnali di preparativi per un attacco su larga scala. L’Idf – che ha colpito più di 6mila obiettivi di Hezbollah, riporta il media – ha aumentato l’intensità dei raid contro obiettivi terroristici nel Libano meridionale. Gli ufficiali del Comando Nord hanno inoltre avvertito che nell’imminenza dell’attacco contro Israele da parte dell’Iran e di Hezbollah, c’è un’altra e seria preoccupazione: la minaccia di infiltrazioni di terra verso gli insediamenti al confine settentrionale non è stata eliminata. Secondo gli ufficiali, le forze Radwan di Hezbollah potrebbero ancora effettuare un attacco organizzato al confine, compreso un tentativo di infiltrarsi in un insediamento o in un avamposto.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti