La rabbia di Tamberi per le accuse sul peso perso: «Informatevi prima…». Pentito dopo le Olimpiadi: «Mai più lo sport davanti a tutto»

L’azzurro risponde a chi mette in relazione la perdita di peso prima di arrivare a Parigi e l’insorgere dei calcoli renali. L’amarezza per la finale persa e la promessa a se stesso sulle priorità per il futuro

Dopo l’undicesimo posto nel salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024, Gianmarco Tamberi deve difendersi dagli attacchi. Ma non è la prestazione di sabato, condizionata dalle coliche renali che lo hanno colpito nell’ultima settimana, ad essere sotto osservazione. Bensì il suo stato fisico, ossia la sua magrezza. L’altista marchigiano avrebbe infatti perso troppi chili: a Tokyo, scrive la Repubblica, ne pesava 76, a Roma 74,2 e a Parigi 72 con una massa grassa del 3,3. Un dimagrimento che, a detta di molti, potrebbe aver causato le coliche renali. Ma, ora, è lo stesso Gimbo a mettere un punto sulle polemiche delle ultime ore. «Giusto per dare qualche informazione in più a chi scrive senza informarsi: è l’aumento di peso che porta a un maggiore rischio di coliche renali non la perdita di peso…», scrive su Instagram il capitano della nazionale di atletica. Nella giornata di ieri, anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto sulle polemiche per la magrezza dell’atleta. «Devono parlare i tecnici, gli scienziati», ha detto Malagò, rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza stampa di bilancio delle Olimpiadi. Tamberi «è seguito da persone competenti: io – ha aggiunto il numero uno del Coni – non mi sento di dare alcun giudizio, tantomeno negativo, su quello che è successo o fare una correlazione e inviterei la gente a non farlo».


INSTAGRAM / Gianmarco Tamberi | Lo sfogo del campione azzurro alle critiche sul peso perso e i calcoli renali

«Ora tempo alla famiglia, ma non vuol dire smettere»

Nonostante le polemiche sulla dieta e pure sull’eccessiva presenza sui social, in tanti hanno esaltato “Gimbo” per la sua dedizione. Ma ora è tempo per l’azzurro di pensare anche ad altro: «Ho dimostrato attaccamento a questi colori, sono contento di averci provato, lo dovevo a me, a coloro che mi hanno scelto come portabandiera e a chi mi ha sostenuto», ha sottolineato Tamberi, il giorno dopo la finale del salto in alto a Parigi. «Tornare per i mondiali di Tokyo? Posso pensare a tutto ora – ha aggiunto -. La cosa che faccio più fatica a vedere è di mettere di nuovo lo sport davanti a tutto. Ma è possibile che sia un pensiero di ora che può cambiare domani. Sicuramente devo del tempo a i miei amici e alla mia famiglia, ma questo non significa smettere».


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