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Pompei, scoperte altre due vittime dell’eruzione del 79 d.C.: «I lapilli bloccarono la porta. Morirono per i flussi piroclastici» – Foto e video

12 Agosto 2024 - 11:37 Redazione
I rinvenimenti nell'area di scavo nella Regio IX, insula 10. Erano un uomo e una donna: trovarono rifugio nella stanza da letto, ma non poterono più scappare

Per evitare i lapilli avevano trovato rifugio nella camera da letto, ma i piccoli frammenti di lava bloccarono la porta e morirono con l’arrivo dei flussi piroclastici. Così un uomo e una donna trovarono la morte nel giorno dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questa è la prima ricostruzione di archeologi e vulcanologi dopo il ritrovamento dei due nuovi scheletri nell’area di scavo nella Regio IX, insula 10, di Pompei. Il luogo dove sono stati rivenuti i resti delle vittime si trova nella stessa abitazione mostrata da Alberto Angela nel suo speciale Meraviglie. Il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel: «Ancora dopo duemila anni troviamo la sofferenza, l’agonia delle persone che sono morte».

La visione dall’alto del cubiculum con i due scheletri

Il ritrovamento

Le ricerche degli esperti rientrano in un più ampio progetto volto alla messa in sicurezza dei fronti di scavo. Il ritrovamento è avvenuto in un locale di servizio di una casa in ristrutturazione. Lo scheletro della donna è stato rinvenuto sul letto e portava con sé un piccolo tesoro con monete d’oro, d’argento e bronzo, e alcuni monili tra cui orecchini in oro e perle.

Alcune delle monete trovate vicino alla donna

Le vittime si trovavano in quello che veniva chiamato cubiculum, la stanza da letto. Una sistemazione provvisoria visti i lavori in corso nell’abitazione. L’uomo e la donna potrebbe aver scelto questo luogo per evitare la caduta di lapilli poiché l’infisso della stanza era chiuso. Le pomici però riempirono presto il salone adiacente bloccando così la porta, la loro unica via di fuga. A causare la loro morte fu poi l’arrivo degli incandescenti flussi piroclastici.

Lo scheletro della donna

Secondo il Direttore Zuchtriegel gli scavi permettono «di recuperare una quantità notevole di dati sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle micro storie di alcuni di essi. Pompei rimane un grande cantiere di ricerca e restauro». Un lavoro che continuerà: «Nei prossimi anni ci aspettiamo importanti sviluppi negli scavi archeologici e nella valorizzazione anche dal territorio, anche grazie agli investimenti Cipess annunciati in questi giorni dal Ministrodella Cultura, Gennaro Sangiuliano», conclude Zuchtriegel.

Due studiose mentre lavorano sullo scheletro della donna

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