Ripicche, mail ai vigili, foto anonime: a Portofino c’è la guerra dei climatizzatori

Vietati esternamente fioccano le sanzioni. E ora il sindaco promette battaglia anche sulle parabole: «Non è possibile averne così tante»

A Portofino è guerra per i climatizzatori, dove è vietata l’installazione esterna, sulle facciate. Ventidue, riporta il Corriere, le segnalazioni di abusi edilizi tra gennaio e maggio, di cui quindici in estate. Tutti tra alcune vie principali e vicino all’iconica piazzetta che si affaccia sul porto. Il comune, guidato da Matteo Viacava è «pronto a far rispettare il nuovo regolamento per un centro storico protetto». Ma l’aspetto curioso della vicenda, spiega il Corriere della Sera, è la vendetta delle segnalazioni: mail, con tanto di foto allegate, che ritraevano tetti e balconi con i «mostri» inviate dritte nelle caselle di posta dei vigili. A spedirle i vicini di casa del contravventore. Altre volte invece sono ripicche: tu denunci me e io denuncio te.


«Portofino si trova in un area di parco regionale – dice al Corriere il sindaco Viacava -, abbiamo vincoli doppi da rispettare. Quindi siamo tenuti a fare i controlli». Qualcuno ha provato a celare il motore esterno, camuffandolo, ma inutilmente. Tra l’altro le sanzioni, spiega la testata, sono care: anche fino ai 50mila euro. «Molti casi sono già stati sanati — dice ancora il primo cittadino —, ottenendo così la conclusione del procedimento penale. Altri privati sono ancora in lite. Abbiamo dei vincoli da far rispettare, servono per dare valore al nostro territorio». Il prossimo nemico? Le parabole. «Non è possibile averne così tante — dichiara il sindaco —. Bisogna iniziare a nasconderle e ad utilizzarle per più utenti. Anche questo darà più valore al nostro borgo».


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