Alberto Angela e il ricordo di suo padre Piero: «Mi mancano troppe cose. Mai incontrata una persona così saggia»
A due anni dalla morte del padre Piero Angela, il figlio Alberto ha condiviso una lettera commovente su Instagram per ricordare il grande divulgatore scientifico, raccontando la grande influenza che ha avuto su di lui e sui tantissimi appassionati di conoscenza e scienza. «Sono passati due anni dalla scomparsa di mio padre. Ma non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara. Soprattutto se ha segnato non solo la vita della tua famiglia, ma è diventata una presenza forte anche in quella di tanti che lo hanno ascoltato nelle sue trasmissioni o letto i suoi libri», scrive Alberto nella missiva pubblicata dedicata al padre. «Penso anche a chi, grazie a lui, ha deciso di dedicare la propria vita alla ricerca e ai temi del sapere. Tanti, appunto, che ogni giorno ti ricordano quanto sia stato importante nella loro vita. E non è una cosa scontata», prosegue il paleontologo, che ha seguito le orme del padre nell’ambito della divulgazione.
L’eredità di Piero Angela
Ad accompagnare la lettera del divulgatore è uno scatto che lo ritrae con il padre. Una foto di qualche estate fa, racconta Alberto, che lo riporta «alla bellezza di chiacchierare con lui». Angela ricorda poi quanto il padre fosse capace di rispondere a ogni domanda, alimentando la curiosità e il desiderio di sapere non solo dei suoi figli, ma di tutti coloro che lo seguivano nelle sue trasmissioni e attraverso i suoi libri. «Essere riuscito ad appassionare ai temi della conoscenza e del sapere intere generazioni di italiani, rappresenta il miglior premio per il suo impegno. La miglior testimonianza di quanto sia riuscito a “fare la sua parte», scrive tra nostalgia e riflessione.
«Mai ho incontrato una persona così saggia»
«Mai ho incontrato una persona così saggia. Così luminosa. Delle tante, troppe cose che mi mancano, c’è anche e soprattutto questa. La libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte. Stare con lui ti arricchiva il sapere. E il sapere – chiosa Angela – ha un sapore che ricorda tanto quello della libertà». E conclude: «A pensarci bene, una delle libertà più vere è proprio la conoscenza».
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