Caduta dal quarto piano «per il condizionatore», si indaga per tentato omicidio: i sospetti sul compagno. Le strane chiamate di lei al 112

Il 28enne compagno della donna ricoverata dopo la caduta era l’unico in casa con lei. Era stato lui a chiamare i soccorsi. Ma prima dal cellulare della donna erano partite due chiamate confuse al 112

È per tentato omicidio che la procura di Milano ha intenzione di indagare sul caso di Ana Paula R.S.C., la donna di 33 anni precipitata dal quarto piano di un palazzo a Rozzano, nel Milanese. Nel registro degli indagati rischia di essere iscritto il compagno della 33enne, Franklin Joel O.B., l’unico presente nella notte tra domenica e lunedì scorso, quando la donna è caduta alle 3.30. Era stato il 28enne ecuadoriano a dare l’allarme, spiegando che la compagna era caduta perché voleva sistemare il condizionatore. Un atto dovuto per procedere con gli accertamenti del caso.


Il ricovero in codice rosso

La 33enne si trova ancora ricoverata all’ospedale Humanitas in prognosi riservata. Come riporta Repubblica, la donna era stata trovata priva di sensi in una pozza di sangue, accanto alle auto parcheggiate. Ricoverata in codice rosso, era stata intubata. I medici dovrebbero operarla nei prossimi giorni per le fratture riportate dopo la caduta.


I sospetti sulle liti

Familiari, amici e vicini di casa sono stati sentiti e lo saranno anche nelle prossime ore per ricostruire i rapporti all’interno della coppia, anche se al momento non risultano precedenti interventi per liti o altro né sarebbero emerse particolari tensioni tra i due. Il pm Antonio Cristillo disporrà poi una valutazione medica su entrambi per verificare se presentino escoriazioni antecedenti alla caduta, riconducibili eventualmente a una colluttazione.

La serata insieme e la caduta per il condizionatore

La chiamata al 112 del compagno sarebbe arrivata alle 3.53 nella notte tra domenica e lunedì. Come riporta Repubblica, il 28enne in caserma ha raccontato aveva trascorso la serata in casa con la compagna. I due avevano bevuto insieme, ma avevano anche avuto alcuni litigi. Non ci sarebbero state urla o aggressioni, stando anche a quel che raccontano i vicini che non avrebbero sentito nulla. «Non riuscivamo a dormire e abbiamo discusso sull’uso del condizionatore – ha spiegato il 28enne – Lei è uscita sul balcone per svuotare la vaschetta, e poi l’ho sentita urlare».

Le chiamate di lei al 112

Nelle ultime ore è emerso che, prima della chiamata al 118 del 28enne ci sarebbero state due chiamate al 112 partite dal cellulare di lei. La 33enne aveva chiamato un quarto d’ora prima, ma le telefonate sarebbero state incomprensibili, con voci di soffocando che non avrebbero permesso all’operatore di capirne il contenuto, così le chiamate si sono chiuse. I cellulari della coppia sono stati sequestrati per essere analizzati. Altre verifiche saranno svolte sul corpo sia del 28enne che della compagna. L’obiettivo è capire se esistono ferite non compatibili con la caduta.

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