Mosca evacua i civili dalla regione di Belgorod. L’irritazione di Putin: «L’Ucraina ci attacca per avere vantaggi nelle trattative, avrà una degna risposta»

In oltre 11mila lasciano il distretto di Krasnojaruzhskij, dopo le azioni degli ucraini

Sono oltre 11mila le persone hanno lasciato il distretto di Krasnojaruzhskij, nella regione russa di Belgorod, a causa della situazione operativa legata all’incursione delle Forze armate ucraine: circa un migliaio si trovano in centri di detenzione temporanea. Lo ha detto il governatore Vjacheslav Gladkov sul suo canale Telegram. «Ieri, i residenti del distretto di Krasnojaruzhskij hanno lasciato i loro insediamenti, più di 11 mila persone se ne sono andate. Ora circa mille persone si trovano nei centri di accoglienza temporanea», ha detto Gladkov. Intanto, sempre ieri, il presidente Vladimir Putin, citato dalla Tass parla di pronta risposta da parte di Mosca. «Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari?». Secondo il presidente russo, Kiev avrebbe attaccato il territorio «con l’aiuto dell’Occidente» per migliorare la sua posizione in vista di future trattative e «scuotere la situazione politica interna» in Russia.


L’incendio alla centrale nucleare

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) afferma di non essere al momento in grado di «trarre conclusioni definitive» sulle cause dell’incendio di due giorni fa alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. L’Aiea specifica tuttavia come sia improbabile che il rogo possa essere partito «dalla base della torre di raffreddamento» , aggiungendo di non aver trovato «resti di pneumatici o di droni» durante il suo sopralluogo di ieri alla struttura. In un comunicato pubblicato sul suo sito internet, l’Aiea spiega che «a seguito della richiesta di valutare immediatamente l’impatto dell’incendio» i suoi esperti hanno avuto ieri mattina «accesso all’area». Nella visita alla torre di raffreddamento «è stato stabilito che il danno era molto probabilmente concentrato all’interno» della struttura, con aree bruciate nelle apparecchiature «più in alto». Ci sarà un ulteriore sopraluogo verrà richiesto nelle prossime ore. «La sicurezza nucleare dell’impianto non è stata compromessa, e che non è presente materiale radioattivo nell’area delle torri», sottolineano dall’Aiea.


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