Sharon Verzeni, arrestato l’uomo che dormiva nel box sequestrato: «Non ha legami con l’omicidio». Convocati tutti i residenti nella via del delitto
È stato arrestato l’uomo che dormiva nel box sequestrato dagli inquirenti nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto la notte del 30 luglio a Terno d’Isola (Bergamo). Il 33enne, rintracciato a Stezzano il 7 agosto, aveva con sé 38 grammi di cocaina ma non avrebbe alcun legame con la morte della donna. Gli investigatori hanno deciso di convocare tutti i residenti di via Castegnate dove Verzeni è stata accoltellata più volte per poi morire all’ospedale Papa Giovanni XXIII nel capoluogo di provincia. Gli inquirenti sperano dal confronto di ricavare qualche informazione utile su un delitto che al momento ha ancora molte piste aperte.
Cosa ha detto l’uomo arrestato
Quella notte, tra 29 e 30 luglio, si trovava a Terno d’Isola. L’uomo arrestato ha riferito questo agli investigatori. Ha aggiunto però che non usava più il box sequestrato nella stessa via dove si è compiuta l’aggressione. Qui sono stati trovati e sequestrati due cellulari e un coltello dove non ci sarebbero tracce di sangue.
Le immagini sulle passeggiate
Come spiega Fanpage, i carabinieri del nucleo investigativo e il Ros stanno continuando ad esaminare le immagini delle videocamere di sorveglianza per trovare qualche indizio utile al proseguo delle indagini. Il pm Emanuele Marchisio ha disposto l’acquisizione delle registrazioni risalenti a una settimana prima del delitto: l’obiettivo è capire se le passeggiate serali di Verzeni fossero regolari e se sia stata inquadrata con qualcuno. Gli inquirenti per ora sono riusciti a descrivere il percorso lungo il quale la donna si è mossa la notte del delitto. È partita dalla sua abitazione in via Merelli, è passata dal centro sportivo del paese, poi da via Roma e piazza VII Martiri e infine è arrivata in via Castegnate. Da capire resta ancora in che modo l’assassino possa esser fuggito. Un’ipotesi è che possa aver fatto perdere le sue tracce passando da via Castello, dove comunque ci sono tre telecamere, per arrivare in via don Giuseppe Rota, priva di dispositivi di sorveglianza. Probabile anche che possa aver usato come nascondiglio dopo l’omicidio dei cespugli vicino a via Castegnate.
I residenti convocati
Un’altra ipotesi vedrebbe l’assassino scappare verso la piazza dove lungo la strada ci sono 42 unità immobiliari. I carabinieri hanno deciso di sentire tutti gli abitanti di via Castegnate per cercare elementi utili alle indagini.
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