Non è un paese per treni: viaggi modificati, ritardi fino a 400 minuti. La puntualizzazione di Ferrovie
A questo punto è ormai chiaro che chi sceglie di partire in treno rischia di rovinarsi le vacanze: ritardi, malfunzionamenti o, nel peggiore dei casi, cancellazioni, stanno infatti intralciando da settimane la serenità di chi viaggia sui binari. Il Codacons ha calcolato che dal primo all’11 agosto in ben 84 casi ci sono stati rallentamenti, sospensioni o cancellazioni sull’Alta Velocità e sulla convenzionale. Stesso copione dei giorni precedenti: tra il 16 e il 25 luglio la somma si è attestata a 74. Da ieri (12 agosto), inoltre, per i lavori programmati e annunciati, da Milano a Roma i tempi si allungano di 80 o 120 minuti a seconda delle tratte.
I pendolari
L’alta velocità sarà interrotta fino al 18 agosto da Milano a Bologna, e sulla Direttissima da Firenze a Roma fino al 23, tra Chiusi e Orvieto. Paradossalmente, in quest’anno di malfunzionamenti e scontento, il numero dei pendolari cresce: se l’anno scorso i passeggeri erano stati 113,4 milioni, secondo Repubblica, quest’estate sono 122,7. «Un danno d’immagine all’Italia di fronte al mondo – dicono dal Codacons – perché molti sono turisti diretti verso le città d’arte».
La risposta
«I passeggeri hanno avuto tempo di decidere. I cantieri estivi ci sono sempre stati, una notte vale quattro giorni di lavoro in periodi normali – ribattono da Rete Ferroviaria italiana -. Per quel che riguarda guasti e incendi, non possiamo certo prevederli. I cantieri ci sono anche per ridurre notevolmente proprio i danni alla rete». Anche da Ferrovie specificano che la scelta di programmare in questo periodo i lavori risponde ad una strategia di riqualificazione e investimento sulla rete: «In 10 anni (dal 2014 al 31 luglio 2024) il numero dei cantieri “grandi opere” è incrementato passando dai 450 cantieri attivi del 2014 ai circa 650 di luglio 2024. L’incremento si è registrato anche per il valore economico delle opere, passato dai circa 6 miliardi di euro del 2014 agli oltre 30 miliardi di oggi (di cui 18,5 miliardi corrispondenti a finanziamenti PNRR di 310 cantieri)». «La verità – dice Eugenio Stanziale, segretario generale di Filt Cgil – è che agosto ormai è un mese in cui c’è tanto movimento. I treni sono aumentati, c’è bisogno di una rete più ampia e lavori programmati».
Il divario
I reclami dell’Unione nazionale consumatori, nel frattempo, sono aumentati, balzando da 56 a 267. Mentre le richieste di rimborso a Trenitalia, tra gennaio e giugno, sono diminuite del 5% rispetto al 2023. Con riferimento alla qualità dei mezzi di trasporto, è inevitabile sottolineare il divario esistente tra Nord e Sud Italia: nel meridione l’età media di un treno è di 18 anni e un mese, secondo il rapporto «Pendolaria» 2024 di Legambiente, mentre al nord la media scende a 14,6 anni.
Nord e Sud
In Sicilia, soprattutto, il collegamento con Agrigento è interrotto per interventi del Pnrr, mentre quattro città (Trapani, Ragusa, Caltanissetta e Enna) hanno le stazioni chiuse fino al 2025 per lavori che vanno avanti da un decennio. In Puglia i ritardi, già da marzo, arrivavano fino a 400 minuti, tra roghi, guasti e allarmi bomba. A luglio tra Napoli e Roma due incendi sull’Alta Velocità hanno invece provocato ritardi per 180 minuti. Neppure guardando al nord, in ogni caso, la situazione può definirsi rosea: lo scorso 10 giugno, a Milano sono stati cancellati 200 treni per un guasto alla rete.
Allarme aggressioni
Il collegamento tra Torino e Genova sarà interrotto dal 17 al 30 agosto per un’altra manutenzione straordinaria. Un cantiere su Bologna-Prato resterà aperto fino all’8 settembre. Secondo Rfi «c’è un 16% di treni con un ritardo superiore ai 10 minuti, l’84% è tra lo 0 e i 10 minuti». Numeri che a Uiltrasporti risultano diversi, con il 73% fuori orario. Il segretario generale, Marco Verzari, ha intanto lanciato l’allarme aggressioni: «I viaggiatori esasperati si sfogano con il personale. Il fenomeno è in crescita».
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