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Questo confronto non dimostra che i giudici del Regno Unito trattino gli stranieri meglio dei britannici

Il confronto nato in UK e condiviso anche Elon Musk è arrivato anche in Italia sortendo gli stessi effetti avuti in patria

Da qualche giorno, anche in Italia circola il confronto condiviso da Elon Musk in cui vengono comparati tre diversi criminali, due britannici e uno straniero, i reati da loro commessi e le relative presunte pene. Il confronto, così presentato, sostiene che il sistema giudiziario del Regno Unito sia più indulgente nei confronti degli stranieri che commettono crimini gravi rispetto agli autoctoni o ai bianchi. Lo fa in un periodo in cui nel Paese si registrano tensioni per via delle manifestazioni anti immigrazione che si sono svolte, non senza violenza, in seguito all’attacco di Southport in cui un minorenne ha ucciso tre bambine. Nei giorni prima e durante le manifestazioni, si erano diffuse notizie false secondo cui la strage sarebbe stata commessa da un immigrato clandestino di nome Ali Al Shakati. Ad ogni modo, il confronto proposto nei post social riporta informazioni fuorvianti.

Per chi ha fretta:

  • Le informazioni riportate nel confronto parziali, rendendo il messaggio fuorviante.
  • Viene omessa la reale pena inflitta allo straniero e le motivazioni della stessa.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica (qui e qui altri esempi). Nella descrizione si legge: 

Lo capite cosa sta succedendo, vero?

1 – Brittannico. Bianco. Ha postato un commento razzista su Facebook: 3 mesi e mezzo di GALERA

2 – Britannico. Bianco. Ha venduto adesivi contro l’immigrazione: 24 mesi di GALERA

3 – Immigrato. Di colore. Ha più volte STUPRATO UNA BAMBINA DI 12 ANNI: 180 ore di servizi sociali. Neanche un minuto di galera

Quando prima o poi qualche politico e i suoi tirapiedi finirà impiccato, non stupitevi!

Perché se la Storia ci ha insegnato qualcosa è che prima o poi i popoli esplodono… Non è quindi questione di SE, ma di QUANDO…

Il confronto condiviso da Elon Musk

Il confronto tra i tre condannati è stato reso particolarmente famoso da Elon Musk che lo scorso 6 agosto lo ha condiviso su X, chiedendo alle community notes – il sistema di fact checking gestito dagli utenti all’interno del social che ha in gran parte sostituto la moderazione centrale – di verificare se il contenuto fosse accurato. Così facendo, Musk ha fatto sì che il contenuto sia stato visto oltre 85 milioni di volte.

Tutti e tre i soggetti mostrati nel confronto sono persone vere condannate nel Regno Unito. Ripercorriamo brevemente la storia di ciascuno di loro.

Shaun Tuck

Il primo uomo si chiama Shaun Tuck e – come riporta la Bbc – nel febbraio del 2024, quando aveva 37 anni, è stato condannato a 15 settimane di carcere per dei commenti razzisti fatti su Facebook nei confronti di un tifoso di un’altra squadra di calcio. Tuck, originario di Liverpool ha anche dovuto risarcire 155 sterline all’offeso e ha ricevuto un Daspo di sei anni.

Samuel Melia

Il secondo uomo si chiama Samuel Melia. Secondo quanto si legge sulla Bbc, nel marzo 2024, all’età di 34 anni, è stato condannato a due anni di carcere per una campagna di sticker razzisti e antisemiti con i quali lui e alcuni suoi seguaci membri di un gruppo Telegram hanno tappezzato numerosi luoghi pubblici del Paese. A casa di Melia, la polizia britannica ha trovato un poster di Hitler ed è stato rilevato che il condannato ha dimostrato un interesse ossessivo per Owald Mosley, il fondatore, negli anni Trenta, della British Union of Fascists.

Hamoud Al Soaimi

Il terzo uomo è Hamoud Al Soaimi, originario del Kuwait e 21enne nel 2024. É stato condannato per quattro diversi casi di violenza sessuale di cui uno con penetrazione avvenuti quando aveva 15 anni nei confronti di una ragazza 13enne all’epoca dei fatti, e di un’altra ragazzina, allora 12enne. Gli erano stati inflitti due anni di prigione, poi sospesi e in favore di 180 ore di lavoro non pagato. Come riportato dai colleghi di Logicallyfacts, Hamoud Al Soaimi è stato iscritto (per 10 anni) nel Violent and Sex Offender Register (ViSOR), un registro dedicato per coloro che vengono condannati per reati sessuali.

Perché il confronto è fuorviante: il condannato per stupro era minorenne

Visti i casi di cronaca, si nota come a distinguere Hamoud Al Soaimi dagli altri condannati è l’aver commesso i reati quando aveva meno di 18 anni. A causa della minore età, come si legge sul sito del governo del Regno Unito, il processo penale e l’applicazione delle pene differisce da quello per gli adulti. Nello specifico, viene esplicitamente evidenziato che ai bambini e ai ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni vengono inflitte pene diverse.

Quanto diverse? A chiarirlo è il Sentencing Council, l’organo pubblico del Regno Unito che ha il compito di elaborare linee guida per le sentenze giudiziarie. Nel caso di soggetti di età compresa tra 15 e 17 anni, viene consigliato di applicare una pena che va da metà a due terzi di quella che sarebbe data a un adulto in una situazione analoga.

Conclusioni

Un confronto tra tre criminali, i reati da loro commessi e le pene loro inflitte tenta di dimostrare che il sistema giudiziario britannico sarebbe più indulgente nei confronti degli stranieri, sostenendo che il terzo l’avrebbe fatta franca in quanto “non britannico” e pur avendo commesso il reato più grave. In realtà, l’assenza di una pena detentiva nei suoi confronti è dovuta alla minore età del condannato all’epoca del crimine, una condizione che vale per chiunque sotto processo nel Regno Unito.

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