Sulla Marmolada 15 gradi oltre i 3 mila metri, l’allarme: «Fa più caldo che nel giorno della tragedia»

Il 3 luglio 2022 crollò un seracco che causò 11 vittime. Domenica si è registrato uno stress termico superiore a quello di due anni fa

Anche la Marmolada soffre. Sul ghiacciaio simbolo delle Dolomiti si è infatti registrato lo zero termico sopra i 5 mila metri tra sabato e domenica. Impensabile fino a qualche decennio fa: nel 2015 lo zero termico – la quota in cui si verifica, nell’aria, il cambio di segno della temperatura, da positiva e negativa – arrivò a 5296 metri. «Una situazione simile al 2023 e al 2022, è una tendenza consolidata ormai ma quello che si nota quest’anno è la persistenza», spiega Marco Rabito, meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), al Corriere della Sera. «Gli apparati glaciali subiscono temperature sopra lo zero continuamente, sono sotto attacco dal 6 luglio – continua – non riescono ad espandersi, si contraggono».


Il pericolo è il protrarsi della situazione. Lo dimostrano i rilevamenti fatti dalla stazione semi-professionale installata sulla Marmolada da Flavio Tolin di Resana (Treviso). «I primi di giugno a Punta Penia aveva nevicato, c’era tanta neve, le temperature erano in media anche se giugno ha chiuso lievemente sopra – spiega Tolin -. Luglio era tollerabile all’inizio, poi basta. È arrivata l’ondata che si sta protraendo per più di 20 giorni con lo zero termico arrivato a 5.200 metri». Per citare qualche dato, il 1° agosto a Punta Penia – la vetta più alta della Marmolada – le temperature hanno superato i 10 gradi per poi scendere fino a 5 nei giorni successivi; il 6 di nuovo sopra i 10 gradi e poi un crescendo fino ai quasi 15 gradi di domenica. 


L’innalzamento delle temperature, spiegano gli esperti, potrebbe provocare il distaccamento di grandi masse di ghiaccio. «In Marmolada due anni fa c’è stato un crollo in una situazione analoga (qual giorno i gradi furono 12.7, ndr) ma quel tipo di rischio potrebbe esserci ancora con temperature così elevate per così tanti giorni di fila», afferma al giornale di Milano il climatologo Claudio Cassardo, professore di fisica all’Università di Torino. Il 3 luglio 2022 crollò, infatti, un seracco che causò 11 vittime sul ghiacciaio della Marmolada. «Il ghiaccio è in fusione completa tutte le ore del giorno, è un ghiaccio che non è più in equilibrio, non è più solido come sarebbe in condizioni normali».

Foto copertina: ANSA | In un fermo immagine tratto da un video una veduta della Marmolada

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