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Vannacci sullo sfregio razzista al murale di Paola Egonu: «Un oltraggio alla realtà. Ma è colpa di chi mette attrici nere per fare Giulietta»

14 Agosto 2024 - 15:21 Redazione
Roberto Vannacci
Roberto Vannacci
Dopo un primo «no comment», l'eurodeputato leghista dice la sua sul caso del murale dedicato alla pallavolista azzurra. Secondo lui, è anche colpa della «cancel culture»

«Esprimo la mia condanna per l’atto che ha deturpato il murale dedicato a Paola Egonu. Questo gesto rappresenta un oltraggio alla realtà che, come dico sempre, è oggettiva, immodificabile e non può offendere alcuno». Così parla il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, in risposta al capogruppo alla Camera M5S Francesco Silvestri. Quest’ultimo lo aveva infatti chiamato in causa per l’atto vandalico sull’immagine raffigurante la pallavolista azzurra, in cui il nero, il colore della pelle della pallavolista figlia di genitori di nazionalità nigeriana, con il rosa. «Chi ha imbrattato a Roma il murale di Laika è un delinquente sobillato da chi in questi giorni ha usato parole vergognose sulla italianità di Paola Egonu», aveva detto Silvestri.

La risposta

Vannacci, a dir la verità, non aveva riposto subito: a caldo si era trincerato dietro un «No comment». Ma la notte deve aver portato consiglio, e adesso al Corriere della Sera articola il suo pensiero a riguardo: «Da persona che ne sa qualcosa di tentativi oppressivi di limitazione della libertà del pensiero, sogno un paese in cui non esistano i delitti di opinione e dove nessuno possa essere condannato, censurato o falsificato per le idee che esprime in qualsiasi manifestazione artistica o del suo pensiero». Tuttavia, precisa, «riconduco l’attacco al murale a quelle manifestazioni di chi fa interpretare il ruolo di Giulietta o della regina d’Inghilterra ad attrici nere».

La polemica

«O a chi – aggiunge – vorrebbe modificare le fiabe e i racconti della nostra tradizione in base ad assurde teorie che riconducono tutte all’ideologia della cancellazione della cultura. La libertà di espressione artistica e del pensiero è un principio portante di tutte le democrazie occidentali che non può essere compresso, falsificato o distorto da chi non ne apprezza i contenuti». Non è in ogni caso la prima volta che Vannacci si pronuncia su Egonu, fresca di un oro olimpico con la squadra femminile a Parigi 2024

Il commento dopo l’oro

Dopo il trionfo delle atlete femminili, il generale aveva ribadito alcuni dei suoi cavalli di battaglia (già ampiamente articolati nel best-seller Il mondo al contrario): «Continuo a dire che i tratti somatici di Egonu non rappresentano la maggioranza degli italiani». Il murales nel frattempo è tornato ai suoi colori originari grazie all’intervento di una misteriosa passante, che si è fermata in viale Tiziano a ridipingere sul muro con un pennarello il colore naturale della pelle di Paola Egonu.

Il ripristino del murales

Così il deputato M5S Silvestri aveva ricordato le parole pronunciate da Vannacci domenica scorsa, dopo la vittoria dell’oro olimpico della squadra di volley femminile, ribadendo i concetti già espressi nel suo libro “Mondo al contrario”: «Continuo a dire che i tratti somatici di Egonu non rappresentano la maggioranza degli italiani», aveva detto il generale domenica. Martedì pomeriggio, comunque, una misteriosa passante si è fermata in viale Tiziano (davanti alla sede del Coni a Roma) a ridipingere sul muro con un pennarello il colore naturale della pelle di Paola Egonu.

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