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L’Oms dichiara il vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria mondiale. L’allarme sul virus Mpox dopo i casi in Africa

La decisione dell’Oms arriva dopo che in Africa i contagi hanno superato i 15 mila casi dall’inizio del 2024, superando l’intero bilancio dell’anno precedente

In Africa c’è un focolaio in crescita di vaiolo delle scimmie («mpox»): l’aumento dei casi ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria internazionale (Pheic). Lo ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, spiegando che la decisione avviene a margine di un incontro avvenuto oggi, 14 agosto: «Il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio».


Una «risposta internazionale coordinata»

«Una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare queste epidemie e salvare vite umane», ha aggiunto Ghebreyesus. «Il rilevamento e la rapida diffusione di un nuovo clade [ceppo, n.d.r..] di Mpox nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, il suo rilevamento nei Paesi vicini che non avevano precedentemente segnalato la malattia, e il rischio di un’ulteriore diffusione in Africa e oltre, sono molto preoccupanti». La dichiarazione, ricorda il Washington Post, arriva dopo che i casi sospetti e confermati in Africa hanno superato i 15.000 dall’inizio del 2024 ad oggi, superando il bilancio di tutto il 2023.


Il precedente

Se nella Repubblica Democratica del Congo, dove le infezioni hanno raggiunto livelli record, il virus è endemico da decenni, anche le parti orientali della nazione africana stanno venendo invase da una nuova forma del virus, nota come clade 1b: è stata segnalata per la prima volta in altri Paesi come Kenya, Ruanda e Uganda. L’Oms aveva già dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale nel 2022, in seguito allo scoppio di un focolaio che colpì principalmente uomini gay e bisessuali in tutto il mondo. L’emergenza allora rientrò dopo una capillare campagna vaccinale, ma il virus ha resistito in alcune aree in Africa dove i vaccini non sono disponibili.

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