Gaza, ucciso «per vendetta» un ostaggio israeliano dalla sua guardia. Il portavoce di Hamas: «Ha disobbedito al protocollo»
Un militante di Hamas avrebbe ucciso «per vendetta» un ostaggio israeliano dopo aver ricevuto la notizia dell’uccisione dei propri figli. Secondo quanto riporta il Times of Israel – citando il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Obeida, nome di guerra con cui è noto Hudhaifa Kahlout – l’uomo avrebbe agito contro le regole interne al movimento islamico. Le Idf affermano di non essere riuscite a confermare o smentire le affermazioni di Hamas. Secondo quanto riferito, gli spari sono avvenuti in due occasioni nelle quali un ostaggio sarebbe stato ucciso e altre due prigioniere ferite gravemente. Obeida ha reso noto che Hamas avrebbe condotto un’indagine interna, scoprendo che la guardia «ha agito per vendetta, in contrasto con le istruzioni, dopo aver ricevuto la notizia del martirio dei suoi due figli in uno dei massacri del nemico». «Sottolineiamo che l’incidente non rappresenta la nostra etica», ha affermato Abu Obeida, aggiungendo che i protocolli per la sorveglianza dei prigionieri verranno «inaspriti». I figli della guardia che avrebbe sparato all’ostaggio sarebbero tra i morti nella Striscia che secondo quanto riferito dal Ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas hanno ormai raggiunto le 40 mila vittime. Dagli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023 scagliati da Hamas in Israele, la lingua di terra che nel 2020 aveva circa 2 milioni di abitanti si trova sotto assedio da parte delle forze militari israeliane e conta oltre 90 mila feriti. A Doha sono attualmente in corso dei negoziati per un cessate il fuoco a cui Hamas ha deciso di non partecipare. Negli ultimi mesi le Idf hanno ripetutamente attaccato zone della Striscia precedentemente indicate come sicure per la popolazione civile, e nel tentativo dichiarato di colpire i militanti di Hamas, hanno colpito anche scuole e ospedali.
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