Immigrazione, gli sbarchi calano del 62,36% rispetto all’anno scorso (mentre aumentano in Spagna e Grecia)

Lo rilevano i dati del dossier del Viminale sull’attività del ministero. Secondo cui i flussi migratori hanno avuto una significativa riduzione nel Mediterraneo centrale

Il bilancio sui primi sette mesi del 2024 riguardo l’immigrazione fa emergere una netta riduzione degli sbarchi sulle coste italiane rispetto all’anno scorso: il calo sarebbe pari al 62,36%, mentre gli arrivi di migranti sarebbero esplosi in Spagna e Grecia. Lo rilevano i dati del dossier del Viminale sull’attività del ministero. Secondo cui i flussi migratori hanno avuto un drastico calo nel Mediterraneo centrale (-64%) e sulla rotta balcanica (-75%). A cui ha fatto da contrappeso un incremento degli arrivi nel Mediterraneo occidentale e orientale che hanno interessato, nello specifico, Spagna (+153%) e Grecia (+57%).


I numeri

Nei primi sette mesi dell’anno ad aumentare sono stati anche i rimpatri: dai 2.572 del 2023 sono cresciuti del 19,7%, attestandosi nell’anno corrente a 3.079. Allo stesso tempo, i blocchi delle partenze di migranti effettuati dalla Tunisia non sembrano significativamente cambiati, mentre quelli dalla Libia risultano in crescita. Gli ingressi dalla frontiera con la Slovenia costituiscono invece un discorso a parte, con il ripristino dei controlli dal 21 ottobre 2023 e prorogato fino al 18 dicembre di quest’anno. Delle 503.718 persone controllate, 211 sono state arrestate. L’accusa, per 108 di loro, era di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono stati invece 3.846 gli stranieri irregolari rintracciati all’ingresso.


Leggi anche: