Ius soli, Tajani fa chiarezza sullo scontro con la Lega: «Favorevoli allo ius scholae, ma la riforma della cittadinanza non è all’ordine del giorno»

«Ben venga il dibattito. Difendiamo la tolleranza zero verso l’immigrazione illegale. Ma la nostra storia è un intreccio di origini diverse bisogna essere obiettivi»

Da giorni, all’interno della coalizione di governo, cresce la tensione sulla questione dello ius soli e dello ius scholae. Mentre Forza Italia si dimostra favorevole a una maggiore apertura per quest’ultimo, la Lega ha dichiarato di non voler cambiare l’attuale normativa sulla cittadinanza. In un’intervista con Il Messaggero, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha chiarito la posizione del partito e l’entità delle tensioni con il Carroccio. Pur sottolineando la sua opposizione all’immigrazione irregolare, il ministro degli Esteri riconosce che «la forza dell’Italia risiede nella sua capacità di integrare persone provenienti da tutto il mondo». Per questo, si dichiara favorevole allo ius scholae, un principio caro a Silvio Berlusconi, ma sottolinea l’importanza di mantenere il rigore nel rispetto delle regole: «Guai a essere lassisti». Tuttavia, mette a freno le polemiche e precisa: «In ogni caso, la riforma della cittadinanza non è all’ordine del giorno dell’attività di governo»


«Non è una questione di destra o di sinistra»

«La dignità di chi ha compiuto un percorso scolastico in Italia dimostra quotidianamente la sua appartenenza a questo Paese, non è una questione di destra o di sinistra», ha spiegato Tajani, difendendo la necessità di non utilizzare categorie politiche per affrontare questioni così profonde. E ha evidenziato esempi di esponenti conservatori in altri paesi che, pur avendo origini diverse, hanno servito la propria nazione con lealtà. Fondamentale, a suo avviso, è un’integrazione ben controllata per la crescita economica del Paese, anche perché «le imprese italiane hanno bisogno di immigrati regolari, e la gestione degli arrivi è cruciale».


Lo scontro con la Lega

Sulla distanza con la Lega, Tajani ha ribadito: «Ben venga il dibattito. Difendiamo i diritti con intransigenza, e la tolleranza zero verso l’immigrazione illegale e la criminalità è una posizione che condividiamo con i nostri alleati». Riguardo alle insinuazioni che Forza Italia stia adottando una «cultura dei diritti» sotto la spinta dei figli di Berlusconi, Tajani ha risposto: «Questo fa parte del Dna del nostro partito. I contributi di Marina e Pier Silvio sono importanti ma non costituiscono imposizioni». E ci ha tenuto a precisare: «Noi colpiamo gli avversari, non gli alleati. E ci interessa parlare del merito delle proposte. È sbagliato l’assioma per cui non può esistere una destra conservatrice che crede nella forza e nelle potenzialità di chi ha altre origini ma appartiene completamente al Paese in cui ha scelto di vivere e per ì cui ha scelto di lavorare».

Lo sfregio razzista contro Paola Egonu

Tajani ha poi commentato lo sfregio razzista all’opera di Laika dedicata a Paola Egonu, affermando: «Se una persona è cittadina italiana in base alla legge, lo è come tutti gli altri, indipendentemente dal suo aspetto e dalle sue origini». Il leader di Forza Italia ha poi ricordato che non esistono italiani di Serie A e di serie B, raccontando come il suo stesso cognome abbia origini arabe, legate alla corrente spirituale sufi dell’Islam, la tijaniyya. «La nostra storia è un intreccio di influenze e origini diverse, che bisogna conoscere per essere obiettivi e lungimiranti». Tajani ha infine annunciato che il prossimo 13 settembre, per l’inaugurazione della settimana dello sport nel mondo, intende nominare ambasciatrici dello sport italiano le campionesse olimpiche della pallavolo.

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