Ortisei, ristorante fa pagare 3 euro per ogni piatto vuoto in più: scoppia la polemica
«Per ogni piatto vuoto in più si pagano 3 euro». Questa è la politica per i pranzi alla Malga Cason Rascesia, sopra Ortisei, a 2.100 metri di altitudine, comunicata ai clienti mediante un post scriptum aggiunto a mano in fondo al menù. Il gestore Fabio Farinelli ha spiegato le sue ragioni al quotidiano la Repubblica: la decisione è stata presa l’anno scorso, e servirebbe a controbilanciare l’offerta del coperto gratis (il pane, per chi lo vuole, ha però un prezzo a parte). Ma non ha convinto molti clienti, che protestano: «Non è possibile far pagare tre euro per un piatto vuoto».
La difesa
«Ci capita spesso – ha spiegato Farinelli – che una famiglia ordini una sola portata e poi la divida usando i piatti vuoti. Non crediamo di fare nulla di sbagliato facendoci pagare il lavaggio, le posate, i tovaglioli e l’acqua naturale. Sono tutti servizi che non ci arrivano gratis. Il prezzo del piatto vuoto è scritto chiaramente sul menù, chi è contrario può non chiederlo». Non solo nei locali con vista sulla Valgardena, in effetti, è stata adottata una simile, controversa politica.
Il precedente
Già l’anno scorso, in piena estate, Selvaggia Lucarelli aveva infatti denunciato un episodio analogo all’interno di un ristorante ligure. Iniziò a circolare sul web la foto dello scontrino con i due euro per il «piattino condivisione», scatenando un’ondata di commenti polemici e recensioni negative al di sotto della pagina Google del locale. «Siamo un locale piccolo, con cinque tavoli. Spesso capita che si siedano in tre o più persone per condividere le portate», spiegò a Open il figlio dei titolari, difendendo il sovrapprezzo del piattino.
Foto copertina: Repubblica
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