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Abruzzo, Marsilio dà il via libera all’abbattimento di 500 cervi: «Danni per oltre un milione di euro». Il no di Forza Italia divide la maggioranza

16 Agosto 2024 - 19:45 Bruno Gaetani
Con una delibera di giunta, la Regione ha approvato un programma per il contenimento dell'animale. Wwf: «Decisione scellerata»

La Regione Abruzzo ha avviato un programma per il contenimento delle popolazioni di cervo che porterà a quasi 500 abbattimenti selettivi. L’annuncio arriva per bocca di Emanuele Imprudente, vicepresidente regionale in quota Lega con delega all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca. «Negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causati dai cinghiali. Addirittura dai dati sul monitoraggio delle popolazioni dei cervidi in Abruzzo emerge la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018 in termini assoluti», ha spiegato Imprudente commentando l’approvazione del «Calendario venatorio regionale» per la stagione 2024-2025. Una decisione che ha già sollevato le prime polemiche. Non solo da parte degli animalisti, ma anche di alcune forze che sostengono la maggioranza del governatore Marco Marsilio.

I danni all’agricoltura e gli incidenti stradali

In base ai dati raccolti dalla Regione, tra il 2019 e il 2023 i danni provocati dai cervi all’agricoltura sono stati pari a 895.340 euro e con quelli del 2024 dovrebbero superare il milione di euro. Ai danni alle colture si sommano poi gli incidenti stradali causati da cervi: 806 quelli denunciati nel periodo 2019-2023. Per contrastare questi fenomeni, la delibera di giunta approvata dalla Regione Abruzzo prevede una serie di prelievi e abbattimenti selettivi di cervi, che cominceranno il 14 ottobre 2024 e si concluderanno il 15 marzo 2025. I prelievi riguarderanno esclusivamente i due comprensori regionali nei territori di Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano, al di fuori delle aree protette. Secondo l’assessore Imprudente, il programma di contenimento del cervo aiuterà a «fronteggiare il sovrappopolamento di tale specie nelle aree interne e inaugurare un percorso virtuoso ed efficace a favore in primis della salvaguardia degli habitat naturali e di tutte le popolazioni selvatiche presenti, ma anche a supporto di centinaia di agricoltori delle aree interne e di tutti i cittadini e gli automobilisti».

Il «no» di Forza Italia divide la maggioranza

Tra i primi a criticare l’approvazione del piano di contenimento del cervo non ci sono, curiosamente, solo le forze di opposizione, ma alcune anime della stessa maggioranza. «Sono fermamente contrario alla decisione della Giunta Marsilio di autorizzare la caccia al cervo in Abruzzo», fa sapere in una nota Nazario Pagano, deputato e coordinatore di Forza Italia per la regione. «Da abruzzese nutro un profondo rispetto per la flora e la fauna del nostro territorio e non posso non riconoscere, e difendere, l’importanza di alcune specie, diventate simboli della regione», aggiunge Pagano, che è anche presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il coordinatore degli «azzurri» in Abruzzo annuncia quindi di voler «approfondire le notizie apparse sugli organi di stampa», al fine di «valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio di cervi in Abruzzo».

Il Wwf: «Scelta scellerata»

Ad attaccare il piano di abbattimenti approvato dalla Regione Abruzzo è anche il Wwf, che parla di «una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano delle logiche naturalistiche ed ecosistemiche sia su quello più emotivo». L’associazione ambientalista accusa la giunta Marsilio di agire solo «per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vicepresidente della Regione manifestano una sempre maggiore sudditanza». Così facendo, però, prosegue la nota del Wwf, «si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di una convivenza con la fauna selvatica».

Foto di copertina: Bruce Macqueen/Dreamstime

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