Bambina investita e uccisa nel parcheggio dell’ospedale a Torino, nelle telecamere di sorveglianza si cercano le risposte

Nel frattempo anche la mamma della piccola risulta indagata per «cooperazione colposa in omicidio stradale e abbandono di minore»

La dolorosa vicenda di Torino, dove un’operatrice socio-sanitaria ha investito inconsapevolmente Esmeralda Morgana Salkanovic, una bambina di due anni di origini Rom nota come Mimì, nel parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco, dovrà essere ricostruita anche grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza. In particolare, serviranno a fare luce su due punti: chi è responsabile per la tragedia? E poi, al momento dell’incidente qualcuno stava vigilando sulla bambina, oppure la piccola era abbandonata a se stessa? Gli obiettivi che inquadrano il luogo 24 ore su 24 hanno prodotto un girato già acquisito dagli investigatori della polizia municipale, coordinati dal pm Davide Pretti.


Le indagini

Nel registro della Procura, al momento, le indagate sono due: l’operatrice socio sanitaria torinese di 59 anni che guidava la macchina, per omicidio stradale, e Cristina Salkanovic, la mamma 21enne della bimba morta, per «cooperazione colposa in omicidio stradale e abbandono di minore». La prima in questi giorni è assente dal lavoro perché ha una prognosi dovuta alle escoriazioni riportate, seppur lievi. Qualche ora dopo l’incidente si presentò al pronto soccorso delle Molinette, dicendo: «Sono stata aggredita, ho male dappertutto».


Le lesioni

Dopo l’accaduto infatti sul posto era scoppiato un vero e proprio parapiglia, ricorda La Stampa. Non è chiaro se seguirà una denuncia nei confronti dei presunti aggressori che l’avrebbero strattonata e spintonata violentemente. Sicuramente alle lesioni fisiche si sommano quelle psicologiche: la donna sarebbe in profondo stato di choc, e più volte ha ammesso di aver paura e di continuare a pregare per Mimì. Parallelamente, la Procura dei minori ha ricevuto una segnalazione sull’accaduto: capita ogni volta che a essere indagati sono i genitori.

La testimonianza

Da ieri un centinaio di persone sono accampate, in diversi gruppi, intorno all’ospedale Regina Margherita. Il funerale della piccola potrà però avere luogo solo la prossima settimana, quando il corpo sarà riconsegnato alla famiglia dopo l’esame autoptico. Gli investigatori della polizia hanno continuato a sentire alcuni testimoni nel corso della giornata di ieri. Uno di loro, parente di Mimì, ha raccontato: «La bambina giocava, è spuntata davanti alla macchina e la donna l’ha presa in pieno. Ha accelerato. O così ci è sembrato. Ci siamo precipitati e le abbiamo tolto le chiavi dal quadro. Forse era sconvolta. Abbiamo pensato che volesse scappare. Per questo le abbiamo tolto le chiavi dal quadro».

Leggi anche: