Cessate il fuoco a Gaza, concluso il vertice a Doha. Dagli Usa la proposta ponte per un accordo. Biden: «La tregua non è mai stata così vicina»
Niente accordo di Ferragosto, come era stato subito chiaro prima dell’inizio dei colloqui a Doha, ma cauto ottimismo per una possibile soluzione ai negoziati per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. L’accordo per una tregua nell’enclave palestinese «non è mai stato così vicino», ha detto il presidente americano Joe Biden. «Ancora non ci siamo arrivati, ma siamo più vicini di tre giorni fa», ha detto l’inquilino della Casa Bianca a margine di una cerimonia nello Studio Ovale. A ventiquattr’ore dall’inizio del vertice tra i mediatori di Israele, Qatar, Stati Uniti ed Egitto per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, la scarcerazione di detenuti palestinesi e la fine dei combattimenti nella Striscia, i colloqui a Doha sono terminati e riprenderanno nei prossimi giorni. Gli Stati Uniti hanno formulato una proposta ponte tra la bozza di Israele e quella di Hamas, una soluzione che possa accontentare entrambe le parti in causa e che sia più digeribile da accettare.
Il pressing dei mediatori per un compromesso
Le maggiori divergenze sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia. La proposta americana si basa principi stabiliti dal presidente Biden il 31 maggio 2024 e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza. I mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno definito gli incontri di queste ore «seri e costruttivi», condotti in una «atmosfera positiva». «Non c’è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e i detenuti, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo», si legge in un comunicato congiunto di Usa, Egitto e Qatar, in cui si aggiunge che «il percorso ora è tracciato. Nel corso della giornata, riferisce Axios, il presidente Joe Biden chiamerà l’emiro del Qatar Tamim e il presidente egiziano Sisi per discutere del vertice odierno a Doha.
August 16, 2024
Le reazioni di Israele e Hamas
A commentare la fine del vertice in Qatar sono anche le due parti in causa: il governo israeliano e Hamas. L’ufficio del premier dello Stato Ebraico ha riferito che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha appena parlato al telefono con il suo omologo americano, il segretario Lloyd Austin. Gallant, fa sapere il governo di Tel Aviv, «ha sottolineato l’importanza delle discussioni in corso per raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi, sottolineando che un accordo è un imperativo sia morale che strategico». Nel corso della telefonata, Austin e Gallant hanno discusso anche del coordinamento in corso contro potenziali attacchi a Israele da parte dell’Iran e dei suoi alleati. Per quanto riguarda Hamas, un alto funzionario del gruppo islamista ha fatto sapere di essere stato informato sui risultati del vertice a Doha ma anche precisato che questi risultati «non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio».
Blinken torna in Medio Oriente
Alcuni funzionari israeliani hanno riferito che il segretario di Stato americano, Antony Blinken arriverà in Israele domenica 18 agosto e incontrerà il premier Benjamin Netanyahu il giorno successivo. Blinken dovrebbe arrivare in Medio Oriente sabato sera. Le altre tappe del suo viaggio, scrive Axios, potrebbero essere Doha e Il Cairo, ovvero le capitali degli altri due Paesi mediatori dell’accordo.
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