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Vaiolo delle scimmie (Mpox), l’Ecdc: «Molto probabile che ci siano casi importati in Europa»

16 Agosto 2024 - 13:48 Redazione
vaiolo delle scimmie mpox monkeypox
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«Ma il rischio complessivo per la popolazione europea è basso», spiega il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Rafforzata la sorveglianza in Italia

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ritiene molto probabile che si verifichino più casi importati di Mpox e raccomanda ai Paesi europei di rafforzare la preparazione contro l’epidemia causata dal virus del vaiolo delle scimmie. L’osservazione è contenuta all’interno di una valutazione del rischio di Mpox per l’Ue e See (spazio economico europeo). ll rischio complessivo è attualmente valutato come basso. La probabilità di infezione per i contatti stretti di casi importati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa, moderata per gli individui immunocompromessi.

Rafforzamento monitoraggio in Italia

Si rafforza in tutta Italia la rete di sorveglianza diagnostica: lo rende noto il ministero della Salute, rilevando che la situazione è sotto controllo. «La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise», rileva Mara Campitiello, capo del dipartimento della Prevenzione del ministero. «Il ministero della Salute – aggiunge – ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale». Non solo, per Campitiello «la scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera. Inoltre – conclude – è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato». 

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