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Giornalisti Rai a Kursk pronti al rientro in Italia, la Russia apre un’inchiesta. Battistini al Tg1: «Lì per fare il nostro lavoro»

Verifiche anche su un reporter della Cnn. Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini avevano realizzato un servizio da Sudzha per il Tg1

Verrà aperta una inchiesta per «aver attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk» contro la giornalista Rai Stefania Battistini e l’operatore Simone Taini. Lo fa sapere l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, secondo cui i servizi di sicurezza interni dell’Fsb sono incaricati del fascicolo. Dopo il servizio realizzato per il Tg1 nei territori russi occupati dalle truppe di Kiev nella loro avanzata, nei giorni scorsi si sono rincorse le voci della possibile apertura di un procedimento penale nei loro confronti. Oltre ai due italiani, l’Fsb starebbe valutando anche la posizione di Nick Peyton Walsh, corrispondente della Cnn che segue il conflitto russo-ucraino. Secondo i servizi, anche il giornalista britannico avrebbe attraversato illegalmente il confine, andando sul territorio del checkpoint russo di Sudzha.


Stefania Battistini al Tg1

La giornalista interviene poi al Tg1 di sabato 17 agosto per spiegare come è stato relaizzato il reportage al centro dello scontro con Mosca. «Abbiamo attraversato il confine russo così semplicemente in un auto, siamo andarti embedded in un mezzo blindato, con scritta press come le norme internazionali prevedono per i reporter di guerra», dice Stefania Battistini, «il reporter è una figura prevista e anche con la protezione rafforzata, questo non ha salvato la vita a molti giornalisti, spesso indossare la scritta press è trasformare i giornalisti in bersagli», aggiunge ricordando i tanti colleghi uccisi. «Il servizio è stato realizzato pensando che era giusto mostrare al pubblico, senza violare le leggi della Federazione russa, solo raccontare i fatti: è, per forza, raccontare una parte. Ma ci sembrava importante farlo», conclude, spiegando che al fronte c’erano anche la tv ucraina, il giorno prima il New York Times, la Cnn, la France press.


Giornalisti Rai a Kursk, pronti al rientro in Italia

Dopo che il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatrice italiana a Mosca per una forte protesta formale, in giornata l’amministratore delegato Rai Roberto Sergio ha annunciato che in via precauzionale e temporanea l’azienda ha ritenuto, esclusivamente per garantire sicurezza e tutela personale, di far rientrare Battistini e Traini in Italia. «Stasera, al Tg1 delle 20, l’inviata Stefania Battistini racconterà il dietro le quinte del reportage realizzato con Simone Traini che si è trasformato in uno scoop mondiale. La prima troupe internazionale ad entrare in territorio russo teatro dell’incursione ucraina. Un reportage che ha rispettato le norme del diritto internazionale sulla figura specifica del corrispondente di guerra e che aveva come solo scopo quello di testimoniare, di vedere con i nostri occhi, di documentare la realtà di un conflitto», l’annuncio in una nota della Rai.

Russia, i servizi Rai e Cnn da Kursk – I video

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