Omicidio Sharon Verzeni, l’appello del padre: «Prendete il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro»

I carabinieri hanno chiamato in caserma alcune decine di persone per prelevare il loro dna. Bruno Verzeni: «Spero che le analisi diano risposte»

«Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro». Sono le parole di Bruno Verzeni, il padre di Sharon, la 33enne uccisa a Terno d’Isola poco prima dell’1 di notte del 30 luglio scorso. Non riesce ad accettare che qualcuno possa aver ucciso la figlia, racconta Bruno a la Repubblica. «Spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto. Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca», ha detto a colloquio con Rosario Di Raimondo.


I test del dna

Nel frattempo, proseguono le indagini, con i carabinieri che hanno chiamato in caserma alcune decine di persone per prelevare il loro dna. «Ho sentito, speriamo che porti frutti. Io sono contento se lo trovano. Non solo perché sia fatta giustizia, per il massimo della pena… Per me la cosa veramente importante, insomma quello che mi dispiace di più è che questa persona possa fare del male a qualcun altro», ha commentato a riguardo. Quanto al compagno, fa sapere che «avevano appena fatto il corso prematrimoniale a Terno d’Isola con don Angelo, volevano sposarsi l’anno prossimo. Stavamo aspettando che arrivasse il momento per poterla accompagnare all’altare. Ma quel momento non arriverà mai».


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