La vacanza in Corea del Nord, via libera ai turisti. Ma Kim Jong-un non si fida: cosa si può visitare

Pyongyang riapre i confini dopo cinque anni di divieti scattati con la pandemia. Il regime si ripropone ai turisti, ma con un’apertura molto cauta

La Corea del Nord riapre i confini al turismo internazionale, soprattutto quello cinese e russo, dopo cinque anni di divieti causati dalla pandemia da Covid-19. Lo ha annunciato, in via ufficiosa, un tour operator nordcoreano basato a Pechino, la Koryo Tours, citato da Cnn e Bbc. La KTG Tour, anch’essa basata in Cina, ha invece scritto su Facebook di essere stata informata che «il prossimo inverno i turisti potranno raggiungere Samjiyon (area di montagna nella regione del monte Paektu, ndr), anche se «le date esatte devono ancora essere confermate». La notizia non è stata ancora ufficialmente confermata da Pyongyang.


Sarà possibile visitare soltanto una meta

Samjiyŏn si trova al confine orientale con la Cina dove si trova il monte Paektu, una delle cime più alte della penisola coreana. Sia gli abitanti del Nord, che del Sud considerato la montagna come la culla della loro civiltà. La città non è stata scelta a caso: negli anni è stata infatti protagonista di un’importante riqualificazione, volta a renderla attrattiva per i turisti stranieri. A Samjiyŏn è stato costruito l’aeroporto, realizzato alberghi e ferrovie e una base sciistica militare è stata converta in un resort. Non è ancora noto se ci saranno dei limiti su chi potrà entrare in Corea del Nord, ma il leader nordcoreano Kim Jong Un aveva fatto sapere ai media statali che avrebbe dato «la priorità ai visitatori provenienti da nazioni amiche, tra cui la Russia e la Cina». 


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