Claudia Mancinelli dopo Parigi 2024: «A 18 anni l’addio alla ritmica, poi Hollywood». Il segreto del successo con Sofia Raffaeli: «Ci completiamo»

L’allenatrice della ginnasta azzurra, bronzo nella ritmica, è diventata una star dei social dopo le Olimpiadi: «Ero concentratissima per Sofia», ha detto al “Corriere della Sera”

Lo sguardo determinato e sicuro di sé ai Giochi di Parigi 2024 l’ha fatta diventare una star sui social. Il video dove si china sul monitor ai giudici, indica le immagini della prova, motiva la sua contestazione e poi se ne va vittoriosa, domina ancora – a distanza di giorni – i trend social. Ma Claudia Mancinelli, allenatrice della ginnasta azzurra Sofia Raffaeli, bronzo nella ritmica, non ha ancora realizzato di essere diventata così popolare tra gli utenti. «Le persone attorno a me hanno cominciato a dirmi: “Guarda che sei ovunque”, il mio Instagram è stato intasato. Ma io non seguo molto i social, so bene che non sono la realtà vera. Quando è partita l’esperienza con Sofia ci sono state anche molte critiche, perciò ho preferito concentrarmi su quello che facevamo giorno e notte in palestra. Dare retta a tutto il rumore mi avrebbe portato fuori dal mio focus», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera. Nella finale di ginnastica ritmica individuale, Raffaeli aveva appena concluso l’esercizio con le clavette ed era quindi arrivato il responso dei giudici. Quel che appariva sui tabelloni, non tornava però a Mancinelli. «Ho vista la sua determinazione assoluta (di Raffaeli, ndr), che è diventata la mia», dice l’allenatrice, confidando di non ricordarsi quasi nulla. «In quel momento avevo una concentrazione che ho avuto poche volte in vita mia, ricordo solo che ero focalizzata sull’arrivare in fondo alla gara. Mi ricordo quella sensazione di decisione che evidentemente è stata colta dai social».


La palestra a 4 anni, l’addio alla ginnastica, l’esperienza da attrice

Mancinelli, 39 anni, è un’ex ginnasta. Sua madre la portò nella palestra di Fabriano (Marche), dove ora allena Raffaeli, all’età di quattro anni. «Sono stata la prima della mia società che ha partecipato a gare un po’ più importanti», racconta. Ma i ritmi per Mancinelli erano «esagerati, ero anche – continua – un po’ “mammona”, non me la sono sentita trasferirmi a Desio con le farfalle. È rimasto però un grande rimpianto non aver seguito fino in fondo la mia passione. A 18 anni, finito il liceo, mi sono trasferita a Roma, ero satura di ginnastica». A qual punto, l’allenatrice cambia sport: «Ho deciso di approfondire la danza: ho iniziato a seguire corsi, accademie, stage, danza classica, contemporanea, moderna. Ho lavorato tanto nei teatri, poi in alcune trasmissioni tv. Sono andata in Canada, ho fatto un’esperienza con il regista e il coreografo del Cirque du soleil, sono stati loro a incoraggiarmi a studiare recitazione». E, infine, il salto sul grande grande e piccolo schermo. Ma nei suoi ruoli, precisa, c’era sempre la danza. «Ho fatto Nine, un film di Hollywood molto bello, di Rob Marshall, ma ero una ballerina nel corpo di ballo; nella serie Mediaset Non smettere di sognare interpretavo una danzatrice, a teatro ho fatto spettacoli di prosa ma ballavo il tango, ho recitato in Dirty Dancing nella versione ufficiale italiana, ho lavorato a X Factor con Luca Tommassini».


Il ritorno in palestra

Messo da parte il cinema – che non le manca affatto, spiega al Corriere – Mancinelli decide di tornare a Roma e poi a Fabriano grazie al marito, il musicista Mattia Battistini, per allenare le bambine della ritmica. «Ho cominciato a collaborare con la mia vecchia società. Avevo deciso: volevo allenare», afferma. Circa un anno fa, la coach Julieta Cantalupi le lascia in “eredità” Sofia Raffaeli. «Le ho dato la mano e siamo andate avanti assieme – racconta -. Dove non arrivavo io, arrivava lei, dove non arrivava lei provavo io, in uno scambio continuo. Un po’ come quando hai figli, loro ti insegnano a diventare un bravo genitore. Sofia poi è una perfezionista, vuole migliorare ogni istante. Mi ha costretta a studiare, approfondire. C’erano dei momenti in cui cadeva, in cui crollava, in cui pensava che non ce l’avrebbe fatta e io la sostenevo. Lei dice che nel momento in cui sente che io cedo, lei diventa più forte e viceversa. Questa complementarità è il nostro segreto», conclude.

Foto copertina: ANSA/EMANUELE VALERI | L’allenatrice Claudia Mancinelli e la ginnasta Sofia Raffaeli, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024

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