L’odissea dei passeggeri bloccati a Madeira, in 35 rimangono a terra. WizzAir: «Non si sono presentati al gate». Ma loro smentiscono

A la Repubblica una di loro spiega che la compagnia non ha inviato le carte di imbarco per colpa di un cavillo burocratico, così hanno perso l’aereo il volo di recupero

Bloccati al check-in dei bagagli, a pochi metri dal volo di recupero organizzato da Wizz Air che li avrebbe riportati a casa con tre giorni di ritardo, per un cavillo burocratico. Così 35 passeggeri bloccati nell’aeroporto di Funchal, sull’isola di Madeira, in Portogallo da Ferragosto hanno visto sfumare anche la possibilità di rientro sul volo di emergenza che la compagnia aerea ungherese aveva predisposto per i 200 italiani dopo le pressioni della Farnesina. Wizz Air spiega che è colpa loro: non hanno raggiunto il gate in tempo: «La compagnia aerea ha atteso fino all’ultimo minuto altre 30 persone che avevano regolare biglietto per questo volo, ma sfortunatamente non si sono presentate al gate. Siamo delusi dal fatto che la capacità di posti di questo aereo non sia stata sfruttata appieno, dato che i nostri team si erano impegnati a fondo per organizzare un volo di questo tipo, soprattutto in condizioni meteorologiche così complesse». Ma a la Repubblica una di loro spiega che non è andata così, non è stata una scelta né un loro errore.


Passeggeri bloccati a Madeira, il racconto dell’italiana rimasta a Funchal

«Quando è stato cancellato il volo del 15 ci è stato chiesto attraverso un messaggio di scegliere tra ricollocazione o rimborso, alla fine siamo stati ricollocati sul volo del giorno dopo, che però non c’è mai stato», racconta al quotidiano romano Serena Salvucci, infermiera al policlinico Gemelli, «a quel punto ci è arrivato di nuovo il messaggio. Tra un volo in programma per il 29 e il rimborso, stavolta abbiamo scelto il secondo, pensando di recuperare un po’ di soldi sui voli che avremmo dovuto acquistare per andare via da qua». Poi la loro situazione è diventata un caso e la Farnesina ha chiesto e ottenuto il volo di emergenza per il rientro. Cosa fare? «Dall’ambasciata ci comunicano di non comprare i biglietti, perché avremmo potuto usare le nostre vecchie carte d’imbarco. I nostri nomi erano già nel sistema. Nonostante ieri sera i voli fossero regolarmente in vendita e fossero stati acquistati da alcune persone, che a quanto pare hanno avuto più diritto di noi», prosegue Santucci. Ma non avendo ricevuto alcuna carta d’imbarco, al momento di imbarcare i bagagli sono stati bloccati al check-in. E si è anche rischiata la rissa, tra i passeggeri ormai esasperati dalla situazione. «Ora stiamo per spendere centinaia e centinaia d’euro pur di tornare a casa: io sono un’infermiera, devo tornare a lavoro», si sfoga ancora Santucci.


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