Turismo selvaggio, da Barcellona a Siviglia fino alle Isole Baleari: ecco come la Spagna sta facendo la guerra all’overtourism tra tasse e divieti
Un’ondata di turisti puntuale come ogni estate sta travolgendo le grandi capitali europee, e non solo. Ma alcune località turistiche hanno scelto di porre un freno e dare il via a una vera e propria guerra contro l’overtourism, il turismo di massa incontrollato, che in molte aree sta generando un sovraffollamento insostenibile. In prima linea c’è senza dubbio la Spagna, con città come Barcellona e Siviglia, dove le autorità stanno attuando misure drastiche per arginare il caos del turismo di massa, cercando di ristabilire un equilibrio tra accoglienza e sostenibilità. Provvedimenti che vanno incontro ai migliaia di manifestanti che in queste settimane sono scesi in piazza per chiedere una revisione del modello di business attuale denunciando come l’overtourism stia minacciando la loro qualità di vita e fatto lievitare il costo della stessa. Si tratta di strategie che rappresentano un campo di prova cruciale per la gestione del flusso turistico, con l’obiettivo di salvaguardare la qualità della vita dei residenti e proteggere il patrimonio urbano dalle conseguenze del sovraffollamento e di comportamenti dannosi e insostenibili.
Barcellona
La Spagna, che da tempo si colloca tra le prime destinazioni turistiche al mondo, è diventata un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo di politiche volte a regolamentare l’afflusso turistico. Barcellona, ormai città pioniera nelle politiche contro l’overtourism, continua a sperimentare nuove soluzioni. Di recente, il sindaco Jaume Collboni ha delineato una serie di misure rivoluzionarie per ridurre l’impatto del turismo sulla città.
Aumento della tassa di soggiorno:
Per affrontare l’enorme flusso di visitatori che arrivano in città, Barcellona ha di recente dato il via libera all’aumento della tassa turistica da 3,25 euro a 4 euro per notte. La tassa sarà applicata a tutti i tipi di alloggi turistici, categoria alberghiera e ai croceristi. Tuttavia, dovrà avere anche il nulla osta del governo della Generalitat affinché l’incremento sia definitivamente approvato ed entrare in vigore prevedibilmente fra settembre e ottobre.
Limitazioni agli affitti a breve termine:
Un’altra misura cruciale è il divieto di affittare appartamenti ai turisti. Entro il 2028, Barcellona prevede di revocare le licenze di oltre 10mila abitazioni attualmente utilizzate per affitti a breve termine. Questa decisione nasce dalla necessità di fermare l’aumento esorbitante degli affitti in città, che negli ultimi dieci anni sono cresciuti del 68%. L’obiettivo è quello di aumentare l’offerta di alloggi per i residenti e, di conseguenza, ridurre i costi delle case, che stanno mettendo a dura prova le fasce meno abbienti della popolazione.
Stop ai tour alcolici:
Per combattere l’inquinamento acustico e il degrado urbano, Barcellona ha introdotto restrizioni sui cosiddetti tour alcolici, spesso organizzati per gruppi di persone che visitano diversi bar promuovendo il consumo di alcol a prezzi ridotti. Questi tour sono ora vietati tra le 23 e le 7 del mattino fino al 2028, e i gruppi organizzati non potranno superare le 20 persone in specifiche zone della città. Le sanzioni per chi viola queste regole possono arrivare fino a 900 euro.
Siviglia
Siviglia, gioiello turistico della Spagna, sta seguendo l’esempio di Barcellona adottando misure per limitare gli alloggi turistici. Il sindaco José Luis Sanz ha annunciato un piano per affrontare il proliferare di appartamenti turistici non autorizzati, che stanno causando disagi agli abitanti.
Taglio delle forniture idriche agli alloggi illegali:
Tra le misure più drastiche annunciate da Sanz, vi è l’interruzione delle forniture di acqua a circa 5mila alloggi turistici privi delle necessarie licenze. Questa decisione mira a far rispettare la normativa e a ridurre il numero di alloggi illegali, contribuendo a ristabilire un equilibrio tra le esigenze turistiche e quelle dei residenti.
Revoca delle licenze non conformi:
Oltre a tagliare le forniture idriche, il comune di Siviglia intende anche revocare 715 licenze a operatori che non rispettano le leggi vigenti. Questa politica è stata accolta con scetticismo da parte dell’opposizione e di alcuni gruppi sociali, che nutrono dubbi sulla reale efficacia delle misure previste, temendo che non riescano a migliorare significativamente la situazione.
Isole Baleari
Anche le Isole Baleari stanno affrontando un problema di overtourism estremo. Con 800mila turisti all’anno per soli 200 abitanti, Binibeca Vell, un piccolo villaggio di Minorca soprannominato la «Mykonos spagnola», sta considerando la chiusura totale agli stranieri. Sulla questione è stato indetto un referendum ma, come riporta il Telegraph, si è rivelato così controverso che un rappresentante dell’associazione dei residenti ha affermato che potrebbero esserci modifiche e rinvii sulla data. La piccola comunità, già alle prese con tentativi falliti di limitare l’accesso turistico, si trova a un bivio: preservare l’autenticità del luogo o rischiare un impatto economico negativo.
Ibiza e Maiorca
Nelle principali zone turistiche di Ibiza e Maiorca, è stato imposto un divieto rigoroso sul consumo di alcolici in strada dalle 21.30 alle 8 del mattino. Le trasgressioni saranno punite con sanzioni pecuniarie che variano tra 500 e 1.500 euro, e le sanzioni verranno comunicate anche alle ambasciate dei cittadini coinvolti. Parallelamente, sono state imposte forti restrizioni alle imbarcazioni che organizzano feste a bordo, con divieti specifici che limitano la loro presenza entro un miglio dalle aree designate e impediscono l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri nelle zone interessate. Inoltre, il presidente del Consell de Mallorca, Llorenç Galmés, ha deciso di ridurre il numero massimo di posti letto per turisti a 412.000, riducendo così la capacità dell’isola del 4,2% rispetto all’anno precedente.
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