Dall’Ape Maia a Luis Miguel cosa ricordate degli anni ’80? La top ten dei tormentoni (estivi) d’epoca – La serie

L’ape Maia – Katia Svizzero (1980)

Quando Gianni Togni uscì con la meravigliosa Luna, che sarebbe stato il tormentone estivo dell’anno, in vetta all’hit parade non trovò i soliti nomi noti ma Katia Svizzero, una ragazza che il largo pubblico della Rai conoscerà solo una decina d’anni dopo come «signorina buonasera», così come venivano chiamate quelle sei ragazze scelte per gli annunci della programmazione delle reti, prima solo in Rai, poi anche a Mediaset, poi ad un certo punto considerate un inutile plus e messe fuori onda, ma visi assai familiari per l’Italia del tempo. La Fonit Cetra stava cercando una voce femminile per la sigla iniziale dell’anime L’Ape Maia, che di lì a poco diventerà un cult assoluto, proseguendo un trend iniziato un paio d’anni prima con la sigla di Ufo Robot, altro prodotto della Fonit Cetra, altro successo senza tempo. Quello delle sigle dei cartoni animati, che poi celebrerà per sempre sua maestà Cristina D’Avena, è un vero business discografico, la distribuzione naturale, attraverso una tv giovane e arrembante, funziona benissimo e Katia Svizzero diventa una dei più ricercati personaggi della tv, tanto che gli verrà chiesto, sull’onda di quel successo, di interpretare altre due sigle legate all’ape più famosa della storia: L’Apemaia va e L’Apemaia in concerto. Non andrà oltre, si fermerà ad una singola hit, tra l’altro cui musica è stata scritta da Marcello Marrocchi, che otto anni dopo, a riprova della qualità del prodotto, scriverà per Massimo Ranieri Perdere l’amore. Lei resterà un personaggio televisivo di rilievo, sarà lei a mettere la faccia su annunci di valore storico inestimabile come l’attentato al giudice Giovanni Falcone e l’attacco alle Torri Gemelle. Ma per diciotto settimane, il tempo in cui rimarrà nella top ten grazie a L’Ape Maia, sarà la voce più ascoltata della musica italiana.