«Prima la messa, poi lo Spritz»: l’invito del frate di Urbino agli universitari fa scoppiare la polemica

La giustificazione di frate Andrea Ricatti: «Il mio obiettivo era coinvolgere i ragazzi nella funzione religiosa e poi in un momento di convivialità»

È polemica per il manifesto pubblicato da frate Andrea Ricatti che invita gli studenti universitari di Urbino, nelle Marche, ad andare a Messa e poi all’aperitivo. Nella locandina, postata sui social, si legge: «2XUNO: Messa e Spritz ogni domenica dalle 19:15. Dopo la messa, apericena e spritz offerti per tutti». Dopo la pubblicazione dell’invito, ripresa dal Corriere Adriatico, i social si sono scatenati tra ironia e critiche. Tra chi difende l’iniziativa «innovativa, giovane, frizzante, attuale, non bigotta e moralista» di frate Ricatti e chi invece grida: «Non c’è più religione». Mentre la rivista cattolica La Nuova Bussola quotidiana intitola il suo articolo: «L’edonismo ecclesiale si svende ai saldi». Sulle polemiche è intervenuto lo stesso frate Ricatti, intervistato dal giornale della Chiesa, chiedendo scusa se ha «indispettito od offeso qualcuno» per la sua iniziativa. «Non era affatto mia intenzione – dice -. La liturgia è sacra e non si tocca, ma dopo il rito viene l’agape fraterna, dove si sta insieme e si condivide il cibo. C’è la celebrazione e c’è il convivio. Questo era ed è il mio obiettivo: coinvolgere i ragazzi nella funzione religiosa e poi in un momento di convivialità. La Chiesa è accoglienza», sottolinea.


Eppure dopo le critiche, frate Ricatti – giovane francescano molto attivo nella pastorale giovanile e responsabile della parrocchia universitaria di Urbino – ha deciso di modificare la locandina. «Lo scopo era suscitare attenzione, spiega questa volta al Resto del Carlino, non certo sottintendere che Messa e aperitivo siano sullo stesso piano. Del resto l’iniziativa, ovvero il fare un’apericena dopo la messa, va avanti da decenni in tutta Italia. Non solo: la tradizione sin dai primi secoli del cristianesimo prevedeva dopo l’eucarestia un momento conviviale. Il papa ci spinge a una Chiesa in uscita e vicina ai giovani e noi facciamo questo, senza dimenticare affatto la liturgia». Insomma l’aperitivo dopo la messa rimane, ma con un nuovo manifesto.


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