Lo zoo di Londra rimuove il murale di Banksy «per proteggerlo». Ma l’artista potrebbe non gradire
«Banksy è stato qui», rimane questa scritta su una delle serrande dell’ingresso dello zoo di Londra, visitate dall’anonimo street artist per un progetto che è stato ribattezzato London Zoo. Lo stencil nero, firma tipica del tocco di Banksy, che rappresenta un gorilla che libera una foca e alcuni uccelli, il nono di questa serie dedicata agli animali ambientata nella capitale britannica, è stato rimosso e sostituito con una copia, in modo tale da essere custodito come un’opera d’arte firmata dal più importante artista di strada della storia merita. Ancora non si sa quale sarà la destinazione, dove il pubblico potrà visitare l’opera, ma Kathryn England, direttrice operativa dello zoo, ha dichiarato: «Siamo entusiasti per la gioia che quest’opera d’arte ha già portato a così tante persone, ma soprattutto siamo incredibilmente grati a Banksy per aver messo sotto i riflettori la fauna selvatica. L’opera è diventata un momento significativo nella nostra storia che desideriamo preservare adeguatamente». Una mossa che potrebbe non essere apprezzata dall’artista da sempre contrario alla mercificazione della sua arte così come all’esposizione nei musei.
London Zoo
I murales del progetto London Zoo di Banksy sono apparsi dal 5 al 13 agosto. Il primo ritraeva una capra sulla colonna di un palazzo, poi due elefanti che si salutavano con la proboscide da due finestre vicine, poi delle scimmie che accompagnavano il passaggio di un tram. L’artista che molti da anni identificano in Robert Del Naja dei Massive Attack, ha poi continuato con un lupo che ulula verso una gigantesca luna sopra la serranda di un negozio abbandonato. Colpo geniale di ironia, marchio di fabbrica da sempre di Banksy, con il sesto murales: due pellicani che si nutrono sopra un fish bar. Il 10 agosto è invece comparso su un cartellone pubblicitario inutilizzato un gatto che si stiracchia, mentre il giorno dopo gli specchi di una postazione della polizia londinese sono stati trasformati in un acquario. Una settimana fa poi un rinoceronte in piedi su un’automobile abbandonata, per poi concludere il progetto con il gorilla che libera foche ed uccelli all’ingresso dello zoo di Londra. Un progetto che ricorda quello dell’ottobre del 2013, quando Banksy annunciò una residenza di una settimana a New York con sette installazioni artistiche che i suoi follower dell’allora Twitter dovevano rintracciare per la città basandosi solo sui piccoli indizi forniti. Un gioco che fece esplodere il social e diede abbastanza materiale a Chris Moukarbel che, su mandato della HBO, realizzò il documentario Banksy Does New York.
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