A Roma riapre il bar della Pace, ristoro di intellettuali e star
Un marziano che visitasse il centro di Roma in questo periodo, dopo esserci stato più di dieci anni fa, potrebbe essere disorientato per una vistosa mancanza in una delle sue piazze più belle, quella che si trova alle spalle di Piazza Navona, all’incrocio tra via di Tor Millina e via della Pace: non c’è più l’edera che rivestiva lo storico Bar della Pace. Da tanti, troppi anni, infatti, su quel palazzo manca la vegetazione, sostituita da delle transenne che annunciano dei lavori in corso; una situazione incresciosa che ha fatto seguito alla chiusura del locale, arrivata al termine di una lunga battaglia giudiziaria tra la proprietà delle mura e chi lo gestiva.
Quel marziano potrebbe attenuare la delusione di non trovare più l’edera con una buona notizia: tra pochi giorni, intorno ai primi di settembre, il locale tornerà in attività. Sarà un ritorno in grande stile: il locale, infatti, è stato completamente restaurato, mediante il recupero di tutti gli arredi storici che ne facevano parte, integrati dentro alcune innovazioni che ne rispettano il pieno la storia. Un ritorno ambizioso, perché – a dispetto del nome, che viene conservato – non si tratterà solo di un Bar: dalla mattina a notte fonda, chiunque potrà sedersi di fronte allo storico bancone (riportato all’antico splendore) o sui tavoli interni ed esterni per fare colazione, per prendere un aperitivo, ma anche per pranzare o cenare.
La riapertura di questo locale ha un grande significato per la città di Roma. Parliamo di un esercizio commerciale nato nel 1891 (anche se non mancano indizi sul fatto che esistesse anche prima di tale data), che prima della chiusura aveva ottenuto le qualifiche di “bottega storica” e “locale storico d’Italia”, ma che – soprattutto – era stato sempre un luogo di incontro privilegiato per i protagonisti della cultura, del cinema, dello spettacolo e della politica.
Il locale è immerso nella storia di Roma, accanto alla chiesa di Santa Maria della Pace, che ospita il celebre chiostro del Bramante. La lista dei personaggi che avevano eletto il Bar della Pace come luogo d’incontro è infinita; poeti come Ungaretti, registi Monicelli e Bolognini, pittori Schifano, Testa, Angeli e Fioroni, ma anche personaggi dello show business mondiale come Sophia Loren, Madonna e Spike Lee, che nei loro passaggi romani hanno scelto di passare qualche ora in un locale ricco di tradizione. Nomi che servono solo a dare un’idea di cos’era il Bar della Pace; qualsiasi elenco non basterebbe a raccontare fino in fondo la centralità culturale che aveva acquisito quel luogo, anche per merito dell’edera che rivestiva il palazzo. La riapertura del Bar della Pace, accompagnata dalla scelta di conservare e rilanciare il suo stile originario, è una scommessa per gli imprenditori che hanno deciso di rilanciare il locale, ma è anche un banco di prova importante per la città di Roma, che dovrà dimostrare di credere in progetti che non strizzano l’occhiolino al turismo di bassa qualità ma puntano a dare il giusto valore al nostro patrimonio storico e culturale.
Nella foto in evidenza: Valeria Marini mentre entra al Bar della Pace, foto d’archivio | Ansa