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Cosa c’è dietro la rabbia di Giorgia Meloni per la presunta indagine sulla sorella Arianna: «Un disegno dei poteri forti per colpirmi»

giorgia meloni arianna meloni indagine traffico di influenze
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Le nomine e la possibile accusa di traffico di influenze. La «manovra occulta» in preparazione. La storia della villa in Albania e le indiscrezioni: «Non ci fanno paura e non passeranno»

«Abbiamo avuto segnali importanti che dopo Ferragosto sarebbe arrivato un avviso di garanzia ad Arianna Meloni. Arriverà? Non dipende da me». Così Alessandro Sallusti risponde oggi al Corriere della Sera, che gli chiede conto della storia pubblicata ieri da Il Giornale. E che ha provocato la reazione furiosa di Giorgia Meloni. Il reato ipotizzato nei confronti della sorella della premier sarebbe traffico di influenze illecite. E nel mirino ci sarebbe l’attivismo di Arianna nelle nomine governative e nelle aziende di Stato. Nei retroscena dei giornali oggi la presidente del Consiglio parla di un «disegno» per colpire lei attraverso la sorella. E avverte che i suoi staranno attenti «a non cadere nella trappola» e nelle «manovre di palazzo» di chi «vuole creare le condizioni affinché la magistratura apra un’inchiesta».

Arianna Meloni e il traffico di influenze illecite

La ricostruzione del Giornale parte dalle ricostruzioni giornalistiche di questi giorni. Si è parlato di un meeting tra le sorelle Meloni per la scelta a settembre dei vertici Rai, smentito dalle interessate. Ma anche della presunta amicizia tra Arianna e la nuova a.d. di Terna Giuseppina Di Foggia, smentito anche questo. Il 14 agosto invece Repubblica ha parlato della possibile sostituzione dell’a.d. di Trenitalia con Sabrina De Filippis, che sarebbe sua amica. Queste le ricostruzioni indicate da Sallusti, insieme alle frasi di alcuni esponenti di Italia Viva che facevano intendere una «manovra occulta» in preparazione. Anche se, avverte Il Fatto Quotidiano, proprio il reato di traffico di influenze illecite è stato modificato dal governo Meloni. E la nuova versione dice che non è punibile il mediatore che trae un vantaggio politico dalla sua nomina, ma solo chi ne trae un vantaggio economico tramite denaro o altre utilità.

«Un disegno»

E mentre dalle parti di Fratelli d’Italia parlano di una «cospirazione di giornalisti, politici di sinistra e magistrati compiacenti», la premier vede in tutto questo un disegno. E mette all’indice anche la notizia, poi smentita, del suo acquisto di una villa in Albania. Si tratta, secondo la premier, di «uno schema già visto con Silvio Berlusconi». Anche se, ricorda oggi Repubblica, anche lo schema di denunciare un complotto per fare la vittima viene dall’ex premier. «È un metodo appreso dal Cavaliere», spiegò tempo fa ai sondaggisti, «e funziona». Anche perché tende a compattare una maggioranza che oggi appare litigiosa, tra Ius Scholae e Legge di Bilancio in arrivo. Il quotidiano spiega che le voci su un’indagine nei confronti di Arianna girano da mesi. E secondo alcune fonti si tratta di indiscrezioni alimentate da persone vicine alla presidenza del Consiglio.

La magistratura e le riforme

La tesi della premier è che esistano settori imprenditoriali, mediatici e giudiziari che vogliono rovesciare il governo eletto. Per fermare il progetto di riformare la giustizia e separare le carriere dei magistrati. «Usano lei per attaccare me», è la tesi di Giorgia su Arianna. Mentre è vero che la gestione del partito è nelle mani di Arianna da prima della vittoria elettorale. I nomi per i ruoli politici nei comuni a guida del centrodestra fino alle nomine di Stato: «Ma lei non è così sprovveduta da partecipare a sedute di governo», osserva un senatore che conosce le sorelle. Arianna la scorsa estata è stata nominata nel consiglio di amministrazione della Fondazione Alleanza Nazionale, con un patrimonio immobiliare di 230 milioni di euro. Arianna nel 2021 ha proposto la candidatura di Enrico Michetti a sindaco di Roma. E ha dato il via libera a liste e candidature nell’ultima tornata elettorale.

I poteri forti e il complotto per sovvertire il voto

Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti oggi con La Stampa chiude il cerchio parlando di poteri forti e di un disegno per sovvertire il voto. «Noi abbiamo notato un atteggiamento ossessivo e compulsivo e una serie di illazioni nei confronti di Arianna», spiega. E queste accuse, secondo lui, portano facilmente al reato di traffico di influenze. «Se questo tentativo qualcuno ce l’ha in testa, se lobbisti, affaristi, politici in liquidazione e qualche toga alla ricerca di notorietà si sono prefigurati questo disegno, possono rassegnarsi. Non solo non ci fanno paura ma non passeranno».

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