Il filorusso Nicolai Lilin, l’Arabia Saudita «alleata di Renzi» e gli abbonamenti in rubli su Telegram

Lo scrittore moldavo avrebbe dichiarato di essersi trasferito all’estero anni fa, ma questo dettaglio non compare nella sua scheda di presentazione per le elezioni europee

Il filorusso Nicolai Lilin è al centro di polemiche per un video in cui esprime duramente nei confronti dei giornalisti RAI Stefania Battistini e Simone Traini, accusati dal Cremlino di aver invaso il territorio russo durante l’avanzata ucraina a Kursk, confermando il trattamento riservato dalla Russia ai giornalisti scomodi. Molti utenti sui social hanno chiesto chiarimenti al giornalista Michele Santoro, che aveva candidato Lilin nella lista Pace Terra Dignità alle elezioni europee 2024. Santoro aveva risposto in passato ad alcune critiche, ma senza dissociarsi dal suo operato. Ciò che incuriosisce molti è il luogo in cui si troverebbe lo scrittore moldavo Nicolai Lilin, che ha recentemente dichiarato di essere stato «costretto ad andare via» dall’Italia a causa di presunti procedimenti penali a suo carico. Qualcuno parla di Dubai, altri dell’Arabia Saudita. Ecco cosa sappiamo finora.


«Risiede» a Milano, in Piemonte…

Consultando il suo profilo sul sito della lista Pace Terra Dignità (archiviato il 7 giugno), non c’è alcun riferimento a un trasferimento all’estero. Al contrario, si legge che «da dieci anni risiede a Milano», ma anche questo non è del tutto chiaro. Nell’ultimo paragrafo, infatti, si afferma che «risiede in Piemonte, tra Cuneo e Torino, a Cavallerleone, ed è spesso a Milano». Quale sia la sua residenza esatta rimane un mistero.


Perché ci dovrebbe essere l’indicazione di un trasferimento all’estero prima del 7 giugno 2024? In realtà, non si è trasferito da poco. Secondo quanto dichiarato da Nicolai Lilin stesso in un’intervista rilasciata a Mowmag, pubblicata il 16 febbraio 2024, risiederebbe «fisso da qualche anno in Arabia Saudita».

In un video pubblicato sul canale YouTube dell’avvocato Francesco Catania e rivolto a Michele Santoro, viene mostrato un presunto certificato del candidato Nicolai Lilin (di cui non possiamo confermare l’autenticità, ndr), che gli attribuisce la residenza in Arabia Saudita a partire dal 10 aprile 2024. Questo potrebbe chiarire le dichiarazioni di Lilin riguardo al suo trasferimento all’estero, ma resta da verificare l’autenticità del documento.

L’Arabia Saudita “alleata di Renzi”

Secondo quanto dichiarato da Nicolai Lilin nell’intervista a Mowmag, risiederebbe stabilmente in Arabia Saudita da qualche anno. Tuttavia, in passato Lilin non sembrava apprezzare particolarmente il Paese arabo. Un esempio significativo, ma non l’unico, è un tweet del 18 dicembre 2015, in cui condivideva la foto di un giovane con il seguente testo: «Un altro minorenne è condannato a morte in Arabia Saudita, alleata di Obama e Renzi». Lo stesso giorno, Lilin si ripete con un altro tweet: «15 anni di carcere perché difende i diritti umani. Arabia Saudita, alleata di Obama e Renzi». Poi, il 20 dicembre 2015, aggiunge: «I sauditi, alleati di Renzi e fedeli amici del PD, hanno bombardato l’ospedale dei MSF in Yemen».

Non manca l’associazione al terrorismo, come dimostra il tweet del 20 gennaio 2015: «ISIS è la creazione di Arabia Saudita e Washington, Libia doveva rimanere con Gaddafi».

L’account da cui provengono questi tweet sull’Arabia Saudita non è quello attuale di Nicolai Lilin, ma quello aperto nel 2010, linkato nel suo sito Nicolaililin.it quando risultava attivo (attualmente, il titolare del dominio è un cittadino bulgaro), aggiornato per l’ultima volta nel 2019. Qualche anno dopo, nel 2023, Lilin ne apre uno nuovo (@lilin_nicolai), dove non risultano tweet critici nei confronti dell’Arabia Saudita e di Renzi.

Nell’attuale canale Telegram, invece, cita l’Arabia Saudita in ottica filorussa, come in un post del 19 luglio 2022: «Il principe di Arabia Saudita con Biden e con Putin. Si notano le differenze».

Se prima criticava l’Arabia Saudita, in un video del 13 luglio 2024, Nicolai Lilin dichiara di amare il Paese arabo. Nella descrizione su Youtube si legge: «Vi presento la nuova rubrica nella quale vi racconterò e farò vedere l’Arabia Saudita, il Paese dove vivo, che sto scoprendo e che amo».

Gli abbonamenti in rubli

Nicolai Lilin gestisce due canali Telegram: uno pubblico e uno privato. Mentre il primo è gratuito e accessibile a tutti, il secondo è riservato agli utenti che sottoscrivono un abbonamento, dove risulterebbero iscritti 4.507 utenti. Il piano tariffario offre quattro opzioni temporali, partendo da un abbonamento mensile di 5 euro fino a quello annuale di 35 euro. Inoltre, nel secondo blocco del tariffario, è presente un’opzione in rubli.

Mentre gli abbonamenti in euro possono essere effettuati con carta di credito o via PayPal, il pagamento in rubli avviene tramite la piattaforma russa “ЮМани” (Yoomoney.ru), fondata dal motore di ricerca russo Yandex. Non è dato sapere quanti siano gli iscritti al canale privato che abbiano attivato un abbonamento in rubli o in euro, né con quale piano tariffario abbiano scelto di abbonarsi.

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