Naufragio di Palermo, la testimone: «Il mare era calmo, poi in 15 minuti s’è scatenato l’inferno» – L’intervista

Il racconto a Open di Alessandra Galioto, svegliata a Porticello dalla tromba d’aria: «Volava via tutto. I dispersi? Temo li restituirà il mare»

«Siamo scioccati, questa è una zona riparata dove tutte le barche si fermano per la notte, soprattutto quando c’è maltempo». A parlare a Open è Alessandra Galioto. Residente in Sicilia, trascorre ogni estate nella sua casa che si affaccia direttamente sul tratto di mare dove la scorsa notte si è verificato il tragico naufragio del veliero Bayesian, a Porticello, in provincia di Palermo. Lì, nelle prime ore del mattino, il veliero, battente bandiera inglese e di circa 56 metri, è affondato, travolto dalla violenta tempesta.


Cos’è successo

Il veliero Bayesian, con a bordo 22 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è affondato in mare intorno alle 5 del mattino, travolto da condizioni meteorologiche avverse. Grazie all’intervento tempestivo di un’altra imbarcazione presente nei dintorni e successivamente dei soccorsi, 15 persone sono state salvate, ma sei risultano ancora disperse. I sommozzatori hanno recuperato il corpo senza vita di un uomo, che sembra essere il cuoco canadese della barca, residente ad Antigua. Gli altri dispersi sono tutti passeggeri in vacanza in Sicilia. Tra questi anche Mike Lynch, il tycoon britannico e fondatore della multinazionale dell’informatica Autonomy, noto come il «Bill Gates britannico». Sua moglie è tra i sopravvissuti. Il veliero risulterebbe di proprietà dello stesso Lynch. Nel frattempo, la Procura di Termini Imerese ha avviato un’inchiesta per accertare le cause esatte del naufragio e stabilire le responsabilità.


I soccorsi dopo la tragedia a Porticello, 19 agosto

Il racconto di una residente: «La tempesta ha creato il caos»

«Abito qui nella zona e d’estate mi trasferisco in questa casa che si affaccia direttamente sul tratto di mare dove è avvenuto il naufragio», racconta a Open Galioto. «Da casa mia si vedono le barche ormeggiate, e il veliero era proprio lì, in un punto molto riparato dove solitamente le barche si fermano per la notte», prosegue. Le prime ricostruzioni indicano che una forte tromba d’aria potrebbe aver abbattuto l’albero e la vela dell’imbarcazione, causando uno sbilanciamento che ha portato al naufragio. Tuttavia, la dinamica esatta è ancora in fase di accertamento. Accanto al veliero inabissato si trovava l’imbarcazione olandese Sir Robert B P, che ha prestato soccorso ai superstiti. La testimone sentita da Open conferma di aver sentito durante la notte «un vento fortissimo, come una sorta di tromba d’aria». In casa e in giardino le si è creato il caos in poco tempo. «Ho visto piatti e piante volare via, le sedie capovolgersi. È durato circa 15 minuti, poi il vento si è fermato, ma il danno era ormai fatto. Casa mia ha subito danni, con l’acqua che è entrata, nonostante le finestre fossero chiuse».

Foto di Alessandra Galioto | Il meteo a Porticello dopo la tragedia, 19 agosto

«Il mare era calmo. Poi la tempesta improvvisa»

«Tuttavia», commenta Alessandra, «guardando alle condizioni meteo di questi giorni, non c’era nulla che facesse presagire una tale tragedia. Ieri c’è stata solo una breve pioggia, ma poi è tornato il sole. Il mare era così calmo che sembrava un lago. Una tranquillità che, però, si è trasformata in tempesta improvvisa nel cuore della notte». Il racconto di Alessandra riflette lo shock e l’incredulità della comunità locale di fronte a un evento così tragico e improvviso, avvenuto in un luogo solitamente sicuro e frequentato. «È stato un evento del tutto inatteso», osserva. «Tutti si fermano qui; a Ferragosto era pieno di barche. Io di solito porto le mie figlie piccole qui sotto». E non nasconde la sua preoccupazione per le operazioni di ricerca. «Laddove non dovessero trovare i dispersi», ipotizza, «non escludo che tra qualche giorno, mentre ci si fa il bagno, possano arrivare i corpi dei dispersi. Anche se, dato che è previsto di nuovo maltempo, chissà dove arriveranno».

I soccorsi a Porticello dopo la tragedia, 19 agosto

Sopravvissuti in ospedale e in albergo della zona

Alcuni superstiti sono stati portati all’Ospedale Civico di Palermo, mentre altri sono stati trasferiti in strutture alberghiere della zona. Una bambina di un anno, ricoverata presso l’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo, si trova con la madre, in salvo dopo la grande paura. Quattro dei sopravvissuti sono stati accolti all’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia. «Ho ricevuto molte chiamate e messaggi», riferisce Manuel Dallori, amministratore delegato della società Wonderful, che gestisce il resort. «Anche noi abbiamo subito molti danni, che sono nulla a confronto della tragedia dello yacht. Abbiamo messo a disposizione camere per gli sfollati e parte dei nostri uffici sono adesso utilizzati per coordinare le operazioni di terra e mare», aggiunge. «Siamo al sicuro, siamo appena arrivati in albergo, ma abbiamo avuto molta paura», ha detto uno dei sopravvissuti al telefono con alcuni parenti, visibilmente scosso. Nel frattempo, proseguono le ricerche dei dispersi.

Leggi anche: