Paola Barale: «Sono per la situationship. Da sosia di Madonna prendevo un milione. Raz Degan? Lo perdonai, mi tradì di nuovo»
La valletta storica di Mike Bongiorno, l’ex fidanzatina d’Italia negli anni Novanta, la storia con Raz Degan. Paola Barale, 57 anni, conduttrice, attrice e showgirl italiana, ha vissuto molte vite e di tutte queste parla nella sua intervista al Corriere della Sera. A partire dalle origini del suo successo e da quella somiglianza con la cantante Madonna che l’ha portata prima come sua sosia nelle discoteche e poi al debutto nel programma Domenica In.
Il rapporto con Mike Bongiorno
Fu il conduttore televisivo Mike Bongiorno a investire su di lei quando si era da poco allontanata da casa: «Mamma mi dava una paghetta di cinquemila lire a settimana, mentre per un’apparizione mi davano un milione e avere denaro mi piaceva. Non ho mai ambito alla ricchezza, ma alla sicurezza economica sì. Andai a vivere da sola, l’anno dopo mi prese Mike». Iniziò come valletta e attraversò i programmi di successo dell’epoca: La ruota della fortuna, Tutti x uno, Festival italiano. Una collaborazione che andò avanti dal 1989 al 1995, poi la rottura per passare a La sai l’ultima? con Gerry Scotti: «Dopo sette anni, però, stava diventando una specie di lavoro di ufficio e io non sono da ufficio. Mi dissero che dovevo essere io a dirlo a Mike, che era un signore vecchio stile. Avevamo un rapporto formale, come fra datore di lavoro e dipendente. Glielo comunicai e sembrava che l’avesse presa bene. Torna il giorno dopo e, in studio, davanti a tutti, mi accusa di irriconoscenza, mi tratta malissimo. Non me l’aspettavo. Ebbi una crisi di pianto pazzesco».
Una delle prime influencer
«Sono stata la prima a mettere in tv gli abiti firmati invece che quelli dei costumisti. Dolce e Gabbana mi disegnarono 25 look col push up a vista, che non piacevano alla produzione. Ero stata la prima a introdurre il make up lucido invece del cerone e mi dicevano che sembravo sudata», rievoca Barale. Novità che fecero tendenza e che vennero ben presto imitate dalle giovani che la guardavano in tv: «Quando misi i pullover di Blumarine, ci fu un’impennata delle vendite. Quando m’inventai il foularino al collo, ribattezzato Baralino, se avessi avuto un animo imprenditoriale, sarei diventata ricca». Non tutti però vedevano di buon occhio questa sua passione: «Questa ricerca sull’immagine era nuova, malvista. Di me si diceva che avevo “la corte”, ma io parrucchieri, truccatori e stylist li ho pagati anche di tasca mia quando la rete li riteneva troppo cari».
Sul Sanremo mancato e i reality show
«Il festival o è un trampolino di lancio — e io ero già famosa — o è una carneficina: stai lì una settimana e ti fanno le pulci su tutto. Non gli dissi no, ma non gli dissi neanche un bel sì. Su queste cose, purtroppo, sono un po’ svagata». Barale negli ultimi anni ha partecipato a programmi come Ballando con le stelle o Pechino express, ma ha sempre detto di no ai reality show: «all’Isola dei famosi e al Grande Fratello vip ho detto sempre no, perché non ho freni inibitori, se mi parte l’embolo non mi tengo. Provo quasi piacere a dire quello che so che non dovrei dire. A volte, le mie relazioni sono finite per questo, non mi va di farmi andare bene le cose che non mi piacciono. Infatti, sono da sola».
Le relazioni di Barale
«L’idea di base mi piace, ma l’idea di un uomo che mi gira in casa mi terrorizza. Ho genitori che stanno insieme da sempre e, fino a dieci anni fa, sono stata sempre fidanzata o sposata, non pensavo che avrei imparato a essere una single felice con tanti amici divertenti. Tanto, un uomo come lo vorrei non esiste. Ma siccome non sono da tradimenti, meglio stare sola come sto». Barale ammette di non aver mai tradito se non in una relazione ormai al capolinea. La prima relazione risale al 1992 con il conduttore Marco Bellavia. Rapporto che si concluse nel ’95 dopo la conoscenza del ballerino Giovanni Sperti che sposò nel 1998. I due divorziarono dopo che Barale conobbe il modello israeliano Raz Degan, relazione che ha conosciuto più rotture e riconciliazioni prima della fine definitiva: «Mi è successo anche di perdonare. Nell’arco di una relazione lunga, ti metti in discussione. Ma, ormai, sono antiperdono, perché ho perdonato e poi ho scoperto che lui [Raz Degan] ci era ricascato. E lì ho dovuto imparare a lasciare anche se ero ancora innamorata. Da allora, davanti a un uomo, mi chiedo se sta dicendo la verità o è un fake. Poi: spero ancora di aprire un portone e sbattere contro l’uomo della mia vita, ma quell’uomo non mi metto a cercarlo, non mi manca».
«Sono per la situationship»
È single dal 2015: «Ma questo non significa che non ho avuto qualcuno. Sono per la “situationship” più che per la relationship. È ora che le donne possano ammettere di avere una vita sessuale senza essere giudicate». E sulle critiche che la definiscono bisex o fluida, Barale non le manda a dire: «A parte che, idealmente, potrei anche innamorarmi di una donna, un’idea ce l’avrei… Forse perché non sono mai andata a letto con nessuno per lavorare e perché, se non sono in tv, non porto i tacchi, non metto le gonne, sono maschile, e perché avevo la quinta e mi sono operata per avere la terza. Viviamo ancora in una società in una cui, se metti gli anfibi, forse non sei etero e non si capisce perché una non è felice di mostrare seno e sedere».
Come è cambiata la televisione
«Se fossi ancora la ragazza che girava la ruota della fortuna in un programma di Mike Bongiorno dovrei preoccuparmi. Le esperienze ci cambiano e io ho avuto una vita piena: lavoro da 40 anni, ho iniziato a 17. Ringrazio l’universo per avermi portato tante opportunità, ma già quando lasciai Buona Domenica nel 2002 quella tv me la sentivo stretta». La conduttrice si spiega: «C’era meno spazio per l’intrattenimento che piaceva a me. Non c’erano più gag con Fiorello e gli ospiti come Brian Adams, Phil Collins, le Spice Girls venivano sostituiti dai concorrenti del Grande Fratello. Ricordo che Costanzo faceva scendere gli ospiti da una scalinata perché diceva che comunicava divismo. A un certo punto, fece scendere una signora qualunque, con la busta della spesa, sospettando che sarebbe bastato a farne un personaggio». Una rivoluzione che avrebbe cambiato tutto da quel momento in avanti: «In quell’intuizione c’era tutto quello che sarebbe successo in tv. In trasmissione, presero a invitare le donne col seno grosso e si discuteva se era vero o rifatto, una cosa che trovo agghiacciante ancora oggi».
I progetti futuri
Con i 60 anni dietro l’angolo, Barale sa cosa vuole fare nel suo prossimo futuro: «Voglio continuare a fare teatro, perché mi dà disciplina e mi piace la vita da zingara. E voglio viaggiare: se c’è una cosa che ha fatto di me una Paola diversa sono i viaggi. Da ragazza, facevo le vacanze, poi ho scoperto la bellezza di partire all’alba on the road, vedere i paesaggi mutare, fermarmi a mangiare in una bettola. Quando torni a casa, ti sembra di essere stato via tantissimo per le esperienze che hai fatto, per come sei cambiata».
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