Renzi: «Un’inchiesta su Arianna Meloni? O vedono fantasmi o sanno qualcosa che noi non sappiamo»

L’ex premier ironizza: «In masseria si è rotta l’aria condizionata». E su Vannacci: «Ormai è chiaro che farà un partito»

È un Matteo Renzi caustico, nel suo stile, quello che parla in un’intervista a Repubblica: «Laggiù in masseria deve essersi rotta l’aria condizionata oppure alla premier deve essere andato di traverso il panzerotto». Il riferimento non può che essere alla presunta indagine, rivelata da Il Giornale, nei confronti di Arianna Meloni per delle ipotetiche ingerenze nelle nomine dei vertici delle partecipate dello Stato.


«Io che promuovo complotti? Una barzelletta»

«L’idea che io promuova complotti insieme a magistrati e giornalisti è una barzelletta che non fa ridere». Smentisce qualsiasi suo coinvolgimento nella vicenda il leader di Italia Viva e anzi rilancia di passare alle carte bollate: «Gli ho chiesto di smentire [a Sallusti] altrimenti ci vediamo in Tribunale». Matteo Renzi non ci sta a essere dipinto come il burattinaio che organizza il sistema per buttare giù il governo Meloni. Di quello stesso sistema ricorda di essere stato vittima: «Evoca il metodo Palamara. Sallusti parla della mia persona come una vittima di quel sistema. Ora sostiene esattamente il contrario». Se è coinvolto, continua Renzi, è solo nel ruolo che gli spetta, quello di opposizione, che utilizza i mezzi previsti dalla Costituzione: «Maria Elena Boschi e Raffaella Paita hanno fatto il loro dovere: hanno presentato delle interrogazioni per chiedere conto di un presunto ruolo di Arianna Meloni». Sulla vicenda, Renzi riduce tutto a due opzioni: «O in Fratelli d’Italia vedono fantasmi o sanno qualcosa che noi non sappiamo».


Sulla debolezza del governo

L’ex premier sostiene che la presunta indagine su Arianna Meloni possa essere l’ennesimo colpo inflitto al governo: «Giorgia Meloni è nervosa. Negli ultimi due mesi non ne ha azzeccata una. Ha perso le europee. Non ha toccato palla nella composizione della nuova commissione. Ha perso il suo riferimento in Gran Bretagna. Biden non sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti». Insomma, una trafila di passi falsi alla quale però manca all’appello un altro terremoto politico all’interno della maggioranza: il nuovo partito del generale Roberto Vannacci. Per Renzi ormai dato per assodato: «È chiaro che farà un partito». Le conseguenze per il leader di Italia Viva sarebbero uno spostamento più a destra della Lega e la possibilità che «alle prossime elezioni, Meloni non potrebbe più avere una maggioranza».

A favore dello Ius scholae e della maggioranza di centrosinistra

L’ultimo affondo di Renzi è sul dibattito sullo Ius scholae, una legge che prevederebbe di conferire la cittadinanza agli studenti stranieri che completano uno o più cicli scolastici in Italia: «Noi voteremo a favore. La destra voterà contro. Forza Italia al solito si tirerà indietro all’ultimo minuto. Tajani fa tante interviste per dimostrare che esiste ma non si metterà mai contro Giorgia Meloni». Infine, sul campo largo di centrosinistra c’è la promessa: «Se sarà quello che ha descritto Elly Schlein, senza veti e con un serio confronto programmatico noi ci saremo. Saremo seri».

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