La rabbia di Arianna Meloni e la nuova strategia di FdI: «Adesso ci divertiamo anche noi»

La sorella della premier: c’è un metodo che mi lascia incredula. IL partito: dobbiamo reagire

«Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Che io sappia non c’è nulla». Arianna Meloni non parla con i giornalisti ma ci tiene lo stesso a dare la sua versione su quanto scritto domenica 18 agosto da Alessandro Sallusti sul Giornale. Ovvero sulla presunta cospirazione contro il governo che punterebbe alla sorella della premier. Con il reato di traffico di influenze illecite, adombrato dal suo presunto attivismo nelle nomine governative e nelle aziende di Stato. Meloni senior avalla però la ricostruzione: «È stata fatta chiarezza su un metodo che mi lascia incredula. Sono due anni che cercano di buttarmi addosso tante cose». Per questo si dice «scossa». Ovvero perché «non è possibile essere sbattuti sui giornali senza alcuna verifica dei fatti». Il che, se è vero per le volte in cui viene chiamata in causa per le nomine, è vero anche nel caso della presunta indagine su di lei.


Il filo di Arianna (Meloni)

Perché nel caso sollevato da Sallusti, c’è da dirlo, è tutto presunto. Il direttore del Giornale ha parlato di ambienti di sinistra e della magistratura (senza fare nomi) che preparerebbero il terreno per un’inchiesta della magistratura attraverso gli articoli dei giornali e le critiche dell’opposizione. Ma l’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura parte da notizie di reato. E le indagini non possono utilizzare come prove articoli e critiche. Devono trovare qualcosa di concreto. Arianna Meloni dice anche che «è stata fatta passare la narrazione che io sono presente in tutte le riunioni della cabina di regia dove si decidono le nomine, da Stefano De Martino a Giuseppina Di Foggia, dalla Rai alle Ferrovie». Il riferimento è alla nomina dell’a.d. di Terna e al contratto da conduttore per lo showman. Che avrebbe anche «opzionato» il Festival di Sanremo. Anche se lui ha smentito tutto.


«Colpire chi passa il limite»

Intanto secondo un retroscena di Repubblica quello su Meloni è un assaggio della campagna prossima ventura. In cui Fratelli d’Italia vuole aumentare gli attacchi all’opposizione e alla magistratura. Anche per non lasciare tutti i riflettori accesi sul governo. «Adesso va messo un limite a difesa di Giorgia, Arianna e del governo, chi lo oltrepassa sarà attaccato senza peli sulla lingua e senza remore», dice una fonte di FdI al quotidiano. «Adesso la pazienza è finita, anche Giobbe l’ha persa a un certo punto, dobbiamo reagire», aggiunge un altro. Nei prossimi mesi, insomma, lo schema visto in questi giorni sarà replicato.

Anzi, la controffensiva è già cominciata: «Dopo l’uscita sulla “muta di cani” della senatrice Paola Mancini contro Matteo Renzi nelle nostre chat non è arrivato alcun appunto, in altri tempi ci avrebbero detto di non utilizzare certi toni così forti», racconta un deputato. Che aggiunge: «Adesso ci divertiremo finalmente anche noi».

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