Il boom di abbandoni di pitbull e rottweiler nei canili di tutta Italia: «I proprietari hanno paura»

Tra le cause anche la nascita di un figlio. Ma ci sono anche i nonni che temono per i nipoti

I cani molossoidi stanno sovraffollato i canili di tutta Italia. È l’allarme lanciato dall’Enpa, che mai come questa estate ha registrato una vera e propria ondata di rinunce di proprietà di Pitbull, Amstaff e Rottweiler. Complici i fatti di cronaca sulle recenti aggressioni ai danni di bambini e adulti, l’ansia che il proprio animale possa «impazzire» da un momento all’altro e la cinofobia verso alcune razze, scrive la Stampa. Tale affollamento sta portando, spiega il giornale di Torino, i canili sull’orlo del collasso: non riescono ad accogliere altri cani poiché i molossoidi hanno bisogno di un percorso di rieducazione e di un box singolo per incompatibilità con i loro simili. «Se prima del Covid eravamo scesi a 28 cani adesso siamo arrivati a 69. Non c’è più posto», spiega Simona Vialardi, proprietaria del canile consortile di Cossato che copre quasi tutti i comuni del Biellese.


Le cause dell’affollamento

Una situazione «inaccettabile: servono maggiori controlli delle autorità prima che tutta la Rete rischi il collasso».  L’affollamento è dovuto principalmente «a proprietari che, messi davanti all’evidenza dei propri errori nell’educazione del cane, trovano scuse per abbandonarli», sottolinea Giusy d’Angelo, esperta cinofila dell’Enpa, al quotidiano. Tra le cause anche la nascita di un figlio oppure ad opera dei nonni che temono per i propri nipoti. «Stiamo parlando di cani possenti, spesso presi da persone insicure o che hanno subito bullismo, ancor di più senza esperienza, che si lasciano sedurre dall’immaginario di avere al proprio fianco un cane potente, che li possa proteggere». Benché non siano di natura aggressiva, questi cani – tra cui Pitbull, Amstaff, Rottweiler, Corsi, – «hanno bisogno di un tutore che possa garantire una guida ferma e coerente ed è necessario che vengano socializzati fin da cuccioli per prevenire comportamenti aggressivi», conclude. 


Leggi anche: