Lo sfogo sui social della sorella di Giulia Tramontano, uccisa a Senago dal compagno: «Sei parte di una vita in cui non sarò mai felice»

Chiara racconta la sua nuova quotidianità in Olanda e le attività di ogni giorno. Sempre presente il ricordo del femminicidio compiuto dal reo confesso Alessandro Impagnatiello

È una lettera, una confidenza lasciata ai social, un dialogo con la sorella che non c’è più, ma il cui ricordo è sempre presente. Chiara, sorella di Giulia Tramontano uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello il 27 maggio 2023 a Senago, affida a un post su Instagram il racconto della sua nuova vita in Olanda: «Sei parte sicuramente della mia quotidianità, di una vita in cui non sarò mai realmente felice, perché penserò sempre che tu non sei qui con me a condividerla».


Giulia tra ricordi e presenza

«Non ho ancora trovato un posto in cui ospitarti nella mia nuova vita, quella dopo la tua morte. Ho imparato ad accettare che in casa mia ci siano le tue foto, le nostre foto, le foto di famiglia, esponendomi spesso a ricordi dolorosi, riuscendo solo raramente a sorridere nel guardarle. Ho pensato che il tuo posto potesse essere la mensola dei ricordi, dove ci sei tu, ci siamo noi, ci sono delle candele, tanto dolore e speranza. Ma non sei lì, non certo nei ricordi che mi provocano dolore», racconta la ragazza che ha perso non solo la sorella ma anche il bambino di 7 mesi che portava in grembo. «Tu sei il tramonto che mi lascio alle spalle ogni giorno – continua -, incolpandomi di averlo trascurato ed essere andata avanti. Dovrei però ricordare a me stessa che il tramonto sarà li tutti i giorni, e a volte andare avanti significa solo prepararsi al nuovo giorno». Chiara conduce una vita lontana dai luoghi del delitto, ma torna sempre lì con la memoria: «Sei nel mio calendario pieno di impegni ed illusione che essere impegnata significhi non pensarti. O meglio, non pensare al modo violento in cui te ne sei andata per sempre. Riempio la mia vita di attività con la stessa instancabile forza con cui ti ho cercata per giorni, senza dormire, senza pensare, immaginandomi in un abbraccio che non ci siamo mai scambiate. Tu sei nei 30 secondi di riposo tra un esercizio e l’altro in palestra, quei secondi che scorrono lentamente e che spesso mi ritrovo ad accorciare per non pensare. Alle volte scorrono insieme alle lacrime, ma ho imparato ad accettare anche questo».


La confidenza alla sorella: «Cambierò il finale di questa storia»

Alla sorella confida: «Sei il motivo per cui non mi sono arresa alle difficoltà della vita quotidiana. Mi hai dimostrato che si può combattere da soli, che non sempre si sopravvive, ma io dovrò cambiare il finale di questa storia. Allora, non adesso, ma un giorno mi auguro che tu apparterrai alla sfera dell’equilibrio nella mia vita. Quella in cui imparerò a vivere i momenti di pausa senza paura che il dolore prenda il sopravvento. Imparerò a convivere con le nostre foto, che sono i nostri ricordi, ma non sono tutto ciò che abbiamo condiviso». Infine, la riflessione con cui chiude il suo messaggio: «Per ora, però, io e te apparteniamo a questa instabile realtà che si chiama vita, in cui siamo entrambe in balia delle onde, l’una vicina all’altra senza sfiorarci. La nostra sola forza contro le onde è saperci vicine, perché se provassimo a tenerci per mano, potremmo entrambe annegare. Allora, Giulia, io e te apparteniamo a una dimensione in cui stiamo galleggiando, a volte boccheggiamo, eppure siamo entrambe vive».

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