Il Festival di Open inizia tra un mese. Dalla giustizia minorile alle sfide del rap: i temi dei dibattiti sul palco di Parma
Settembre segna il ritorno di uno dei nostri appuntamenti più attesi con voi lettori e lettrici: il Festival di Open. Dal 20 al 22 settembre, Parma diventerà un punto di riferimento per il dibattito pubblico, ospitando tre giorni di incontri, discussioni e confronti su temi cruciali per il nostro presente e futuro. L’accesso è completamente libero e gratuito. Ecco una panoramica dei temi principali che verranno trattati sul palco.
Le sfide del futuro
Il festival aprirà con un’introduzione d’eccezione che vedrà la partecipazione del sindaco di Parma, Michele Guerra, del direttore di Open, Franco Bechis, dell’editore e fondatore Enrico Mentana e della CEO Alice Mentana. Seguiranno numerosi incontri che esploreranno le sfide economiche dell’Italia, l’evoluzione del mercato del lavoro e il futuro dell’Università, con un’attenzione particolare ai giovani e alle riforme legate all’istruzione. Dialoghi intensi e dibattiti di varia natura coinvolgeranno figure politiche di spicco. Sul fronte della politica ci saranno interviste a diversi esponenti, come il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il commissario europeo Paolo Gentiloni. I tre giorni culmineranno poi con interventi sulla pace e la sicurezza europea, esplorando il ruolo dell’Italia nelle attuali tensioni geopolitiche, attraverso volti che vanno dal giornalista Dario Fabbri al ministro della Difesa Guido Crosetto.
Dalla musica alla politica, fino alla mafia
I temi affrontati durante i tre giorni di festival spazieranno dalle trasformazioni nel mondo del lavoro alla lotta contro la criminalità organizzata, dall’impatto delle nuove tecnologie sul disagio giovanile alla censura nella musica rap. Verrà esplorata l’evoluzione delle organizzazioni criminali nel 2024, con interventi di personalità impegnate nella lotta alla mafia come Nicola Gratteri. Altri panel saranno dedicati a questioni come il disagio giovanile in un mondo digitalizzato, le elezioni presidenziali americane del 2024 e il ruolo delle fake news e del fact checking. Non mancherà il Green Deal europeo, la politica regionale in Emilia Romagna con il primo faccia a faccia tra Ugolini e De Pascale per il post Bonaccini, e le sfide della sicurezza internazionale.
Le sfide sociali
La dimensione sociale del festival sarà arricchita da dibattiti sui temi del disagio giovanile, dell’attivismo, della giustizia e della sostenibilità. Verrà proiettato in prima visione il documentario di Open «Giovani senza giustizia», che offrirà spunti di riflessione sui problemi del sistema carcerario italiano, soprattutto per quanto riguarda i più giovani che stanno scontando una pena. Si affronteranno le trasformazioni nel mondo del lavoro, inclusi fenomeni come il quiet quitting e le grandi dimissioni, che stanno mettendo in luce un nuovo distacco dei lavoratori dalle aspettative tradizionali sul lavoro. Uno degli incontri, infatti, esplorerà come questo cambiamento sta ridefinendo il rapporto tra impiego e qualità della vita, evidenziando la necessità di nuove strategie aziendali per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni.
Dalle piazze ai social
L’evento ospiterà anche un dibattito sull’evoluzione dell’attivismo, concentrandosi su come i social stanno trasformando le modalità di partecipazione delle nuove generazioni, esplorerà le sfide e le opportunità di nuove forme di mobilitazione e l’impatto delle piattaforme digitali sulle cause sociali e politiche. Il Festival dedicherà poi uno spazio alla comicità e al suo ruolo in un’epoca di crescente sensibilità sociale. Si discuterà di come l’umorismo e la satira si confrontano oggi con i confini del politicamente corretto, esplorando le sfide e le responsabilità dei comici nel navigare un pubblico sempre più attento alle tematiche di inclusività e rispetto.
Nella foto: un’immagine della prima edizione del Festival di Open a Parma
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