Autonomia differenziata, Sardegna e Toscana impugnano la legge. E online volano le firme per il referendum abrogativo

La presidente sarda Alessandra Todde: «La norma viola i principi di solidarietà e uguaglianza». Atteso, invece, per domani l’annuncio del governatore toscano Eugenio Giani

Sardegna e Toscana, dopo la Puglia guidata da Michele Emiliano, hanno impugnato la legge bandiera della Lega sull’autonomia differenziata, approvata il 19 giugno scorso alla Camera. La regione guidata dalla pentastellata Alessandra Todde ha varato oggi – mercoledì, 21 agosto – la delibera di 55 pagine con cui chiede l’annullamento totale o parziale della legge del Governo alla Corte Costituzionale. Secondo l’esecutivo sardo il contenuto della norma «viola l’art. 116, comma 3 della Costituzione, eccedendo i limiti previsti per l’autonomia differenziata, e anche il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, non prevedendo adeguate forme di coinvolgimento delle stesse Regioni nel processo». Inoltre, così come formulata la norma «consentirebbe il trasferimento di intere materie alle Regioni, anziché solo di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. La delega al Governo per la determinazione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) è carente di principi e criteri direttivi – continua la giunta Todde – Viola le prerogative delle Regioni a statuto speciale, in particolare della Sardegna, e non rispetta le procedure previste dallo Statuto speciale dell’isola per il trasferimento di funzioni e risorse e rischia di accentuare i divari territoriali e violare i principi di solidarietà e uguaglianza». «Un atto di grande coraggio e forza politica», esulta Giuseppe Conte che legge nella mossa della governatrice pentastellata sarda «un messaggio chiaro indirizzato a Palazzo Chigi».


Anche la Toscana ricorre alla Consulta

Dopo la Sardegna, anche la Toscana ha annunciato che ricorrerà alla Consulta contro il Governo, dichiarando «l’illegittimità costituzionale della legge» sull’Autonomia differenziata. Sarà il presidente Eugenio Giani a presentare il ricorso giovedì a Firenze, durante una conferenza stampa. Il 16 luglio scorso il Consiglio regionale della Toscana aveva invece approvato la proposta per richiedere un referendum per abrogare la legge. Dopo un dibattito, aveva approvato a maggioranza le due proposte di deliberazione, sottoscritte da Pd, Italia Viva e M5s, per chiedere l’abrogazione totale o parziale. Fin da subito Giani aveva manifestato contrarietà alla nuova legge sull’autonomia differenziata, ritenendolo un testo «veramente sbagliato». Per Giani «non aiuta l’individuazione delle specificità e delle vocazioni dei territori, ma cristallizzerà e amplificherà le diseguaglianze tra le Regioni, tra le aree più forti e quelle più deboli del Paese. E non è soltanto una minaccia concreta all’unità nazionale, ma un macigno sulla strada del regionalismo equo e solidale voluto dai padri costituenti, a partire da Piero Calamandrei».


Volano le firme online

Nel giorno in cui Sardegna e Toscana impugnano la legge, le firme digitali per il referendum abrogativo superano le 500mila (il 31 luglio il quorum necessario era già stato raggiunto), la soglia necessaria per chiedere l’indizione del referendum abrogativo. In meno di un mese mezzo milione di firme online, e un quorum che è più che superato tanto da aver fatto spostare ora l’obiettivo a «1 milione» di sottoscrizioni per dire «no» all’autonomia differenziata.

Foto copertina: ANSA/FABRIZIO FOIS | La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde

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