Il battaglione nazista Rusich e la presunta ricerca di un prigioniero ucraino «di carnagione scura» da sacrificare alle divinità slave

L’annuncio è rimasto online appena due giorni, per poi venire cancellato. Chi sono i fondatori e che ruolo hanno nell’invasione russa in Ucraina dal 2014

In un articolo del gruppo investigativo Bellingcat, il ricercatore Michael Sheldon spiega come operano le “truppe irregolari” russe nel territorio ucraino e oltre. Tra questi gruppi armati, ne cita in particolare uno noto come “Rusich”, fondato e formato da estremisti di destra neonazisti. Questo battaglione è stato recentemente menzionato sui social per un post pubblicato sul loro canale Telegram ufficiale. Nel messaggio diffuso online, il battaglione neonazista chiede pubblicamente alle unità alleate di fornire un prigioniero ucraino, con determinate caratteristiche fisiche e somatiche, per «eseguire un sacrificio rituale agli dei slavi durante la festa dell’equinozio d’autunno». In questo articolo, racconteremo la loro storia e come sono giunti in Ucraina durante la prima invasione del 2014.


ATTENZIONE – L’articolo contiene descrizioni e link riportanti immagini di azioni violente


Il post Telegram del battaglione nazista Rusich

Ecco il post Telegram, pubblicato il 19 agosto 2024, dove il gruppo farebbe richiesta di un ucraino per un sacrificio umano:

Chiediamo alle unità alleate di fornirci un prigioniero ucraino (preferibilmente non completamente slavo, ma di carnagione scura, come un tartaro di Crimea o qualcosa di simile) per eseguire un sacrificio rituale agli Dei Slavi durante la festa dell’equinozio d’autunno, al fine di incoraggiare e rafforzare lo spirito del nuovo personale dell’unità.

Il post risulta attualmente rimosso (ma archiviato qui), ma non prima di venire citato in uno successivo dove leggiamo:

Grazie mille a tutti quelli che hanno risposto. Il compito è concluso. Gli informatori posso essere liberi.

Intanto è già da dieci anni che ci intimidiscono con i controlli per l’estremismo. A voi stessi non vi fa ridere?

Non è dato sapere se si tratti di una richiesta ufficiale o di una presa in giro di pessimo gusto. Tuttavia, come vedremo di seguito, il fondatore estremista del gruppo e i suoi sodali sono noti per essere inclini a gesti simili. Di fatto, il gruppo fa uso di simboli legati al neopaganesimo slavo, riportando nel loro stemma il simbolo del Rod, utilizzato dai gruppi di Fede Nativa Slava o Rodnoveria.

Il nazista e torturatore di cuccioli “Fritz”

In un articolo del 28 novembre 2011, i siti russi Newsru.com e Vesti.ru riportano l’orrida notizia di un giovane ventenne di San Pietroburgo soprannominato “Fritz”. Il suo vero nome è Alexey Milchakov, e divenne tristemente famoso all’epoca a seguito della pubblicazione di alcune foto che lo ritraevano mentre uccideva brutalmente un cucciolo di cane, decapitandolo.

Le foto vennero pubblicate dallo stesso “Fritz” sul suo profilo VKontakte, il social network russo. Nella timeline di Alexey Milchakov non c’erano solo le immagini che lo mostravano mentre uccideva crudelmente il cucciolo, ma anche scatti che lo ritraevano con la bandiera nazista, come riportato da Novaya Gazeta nel 2016. Inoltre, vi erano diversi post in cui diffondeva slogan di estrema destra e incitava a compiere omicidi xenofobi.

Nato a San Pietroburgo nel 1991, Alexey Milchakov fondò nel 2014 il gruppo Rusich insieme a un altro nazista, Yan Petro Petrovsky (nella foto sotto a destra, accanto a “Fritz”), dopo aver seguito un addestramento paramilitare presso il braccio armato del Movimento Imperiale Russo, la “Legione Imperiale”. Questo gruppo armato è noto per aver addestrato diversi nazisti, tra cui gli autori degli attentati terroristici in Svezia tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, che colpirono un centro di rifugiati.

Il gruppo fondato dai due nazisti, successivamente affiliato con la Wagner di Prigozhin, partecipò attivamente, dal giugno 2014 a luglio 2015, al fianco dei separatisti filorussi nel Donbass. In una delle operazioni del settembre di quell’anno, Alexey Milchakov venne ripreso mentre teneva in mano l’orecchio mozzato di un soldato ucraino. Nel 2015, Milchakov venne inserito nella lista delle persone sanzionate dall’Unione Europea per aver partecipato alla destabilizzazione dell’Ucraina.

L’odio verso gli ucraini e la fede nazista

In un post pubblicato su VK il 9 marzo 2014, Alexey riportava una testo dove si sostiene che Dio avrebbe proibito ai russi di frequentare tre tipi di persone, tra queste gli ucraini e gli ebrei.

In un’intervista del 2020, rilasciata al russo Yegor Prosvirnin, si dichiarò fieramente e apertamente nazista.

I rapporti con i separatisti del Donbass vennero meno nel 2015, probabilmente a seguito delle critiche da parte di Milchakov su VK contro i leader delle autoproclamate Repubblica, accusandoli di essere «troppo anti-nazisti».

Il “norvegese” Yan Petro Petrovsky

Yan Petro Petrovsky è considerato il vice di Alexey Milchakov. La testata norvegese NRK.no dedicò un longform nel 2017 alla presenza di alcuni combattenti norvegesi in Siria, citando proprio il co-fondatore del battaglione nazista Rusich. Il gruppo operò sotto la Wagner al fianco del regime di Assad. Il sito russo Fontanka pubblicò nello stesso anno una testimonianza della presenza di Milchakov in Siria, includendo una foto che lo ritraeva mentre nuotava in una piscina.

Di fatto, Yan Petrovsky partecipò insieme a Alexey Milchakov durante la prima invasione russa in Ucraina del 2014, come dimostrato anche dalle foto diffuse online, in cui posava di fronte al corpo carbonizzato di un soldato ucraino nel Donbass. Anche Alexey si fece fotografare nello stesso posto.

La presunta poca importanza della loro presenza

In un video pubblicato nel luglio 2015 dal canale YouTube di Popoffquotidiano, è presente uno screenshot attribuito all’account Facebook di Irina Osipova, la ragazza russa che vinse un concorso per lavorare al Senato italiano nel 2023. Lo screenshot riporta chiari riferimenti all’estrema destra. A destra nella schermata, Irina Osipova appare raffigurata durante un evento legato a Matteo Salvini.

L’articolo del 2015 di Popoffquotidiano, così come il video, puntano a sminuire la presenza dei nazisti russi nell’invasione iniziata nel 2014: «Un video pubblicato da VoXKomm, VXK, rivela l’impatto numerico dell’estrema destra nella resistenza in Donbass. Una presenza poco reale e molto mediatica». Nonostante ciò, nel 2016, Alexey Milchakov venne premiato per il suo operato dal capo della autoproclamata Repubblica di Cimea, Sergei Aksenov.

Inoltre, il nazista di San Pietroburgo venne immortalato in compagnia del consigliere personale di Vladimir Putin, Vladislav Surkov.

I “legami” italiani

Secondo quanto riportato da Il Domani in un articolo del 2022, Andrea Palmieri, noto come “il Generalissimo”, sarebbe stato segnalato nei documenti dell’intelligence italiana per i suoi legami con il battaglione Rusich. La presenza di italiani nel battaglione venne riportata, secondo uno screenshot che circola online, in un post Facebook di Irina Osipova, presumibilmente del 2015.

A prima vista, considerando i tatuaggi (nella foto sotto a sinistra, risalenti al 2014 e presenti già nel 2013), tra questi non risulta esserci Andrea Palmieri.

Come riportato in un articolo di Open del 2023, sono note le foto di Irina Osipova in compagnia di Alexey Milchakov e di Yan Petrovsky.

Il campo estivo con i bambini russi

In un articolo del 2015 di Censor.net vengono riportate diverse foto che mostrano Alexey Milchakov e Yan Petrovsky in un “campo estivo” composto da giovani e giovanissimi.

Il “campo estivo”, organizzato dalla “ENOT Corporation” e si svolto tra il 26 e 27 settembre 2015 vicino alla città di Chernogolovka, nell’oblast di Mosca. Nella foto di gruppo sotto riportata, diversi minori tengono in mano dei fucili. Sul sito di Censor ci sono ulteriori foto, prelevate dall’account VK di ENOT.

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