Bimba di sei anni muore soffocata da un nocciolo di pesca: il tragico incidente nel Cosentino

La piccola Anu di origini curdo-irachene faceva parte di un progetto di accoglienza. La procura ha disposto l’autopsia

Tragico incidente a Bisignano, in provincia di Cosenza, dove una bambina di sei anni di origini curdo-irachene è morta soffocata dopo aver ingerito il nocciolo di una pesca. La piccola Anu, che con la sua famiglia faceva parte di un progetto di accoglienza del Comune – il Sai – sistema accoglienza e integrazione -, è deceduta nonostante i tentativi di soccorso. L’incidente è avvenuto mentre la famiglia si trovava nel centro storico della cittadina. I genitori, accorgendosi del grave stato di emergenza, si sono precipitati alla farmacia locale per chiedere aiuto. Subito è stato allertato il 118, con l’arrivo di un’ambulanza e successivamente di un’unità di elisoccorso, che ha trasportato Anu all’ospedale di Cosenza. Ma i tentativi dei medici di salvare la bambina si sono rivelati vani.


Disposta l’autopsia

La piccola Anu si trovava nel centro della valle del Crati insieme ai genitori e a due fratellini. Intanto, la procura di Cosenza ha disposto l’autopsia sul corpo della piccola per accertare le cause precise del decesso. Una volta completata l’inchiesta, il Comune di Bisignano si occuperà delle esequie. In segno di lutto e solidarietà, il sindaco Francesco Fucile ha annunciato l’annullamento di tutti gli eventi previsti per la festa di Sant’Umile, programmata per stasera e domani.


Il sindaco: «Faceva parte di un progetto di integrazione»

«Il mio cuore, così come quello dell’intera comunità bisignanese, è profondamente addolorato per la tragica perdita della piccola Anu, ospite del nostro Sai. Le origini della sua famiglia sono curde irachene e hanno trovato accoglienza qui, da noi, a Bisignano, inserendosi bene nel nostro tessuto sociale», commenta il sindaco in un post su Facebook. «Le famiglie che sono giunte nella nostra comunità, attraverso il sistema di accoglienza e integrazione Sai, provengono da vari Paesi e da situazioni diverse. Sono di religione musulmana, come la famiglia di Anu, o di altre religioni e hanno il desiderio naturale e legittimo non solo di vivere in condizioni di pace e sicurezza, ma anche di avere una vita migliore, coltivare la speranza e le proprie aspirazioni. Purtroppo, per Anu tutto ciò non è stato possibile a causa di un destino avverso. È una giornata di lutto per tutti noi», conclude il primo cittadino.

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