Caserta porta a riparare il suo smartphone e il suo conto in banca viene svuotato: rubati 87mila euro

Quattro persone, tra cui tecnici informatici, risultano indagate con le accuse di frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico e ricettazione. Tra gli acquisti anche una Bmw X6

Ha portato il suo smartphone in assistenza ma, mentre era convinta che le fossero risolti i problemi sul cellulare, si è vista sparire sul conto 87mila euro. Quattro persone, tra cui tecnici informatici, risultano formalmente indagati con le accuse di frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico e ricettazione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli scaturita dalla denuncia della vittima. Parte dei soldi rubati erano già stati spesi per alcuni acquisti on line tra cui una Bmw X6. I quattro raggiunti da avviso di conclusione indagini sono tutti residenti tra Caserta e provincia.


La truffa della cittadina dell’Est europeo residente in Italia, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, sarebbe stata fatta nel giro di diverse settimane. Un casertano di 38 anni in particolare, è stato riconosciuto autore di una serie di bonifici nei confronti delle altre tre persone raggiunte come lui da avviso di conclusione indagini. Ha fatto «tre bonifici da tale conto verso conti postali a sé intestati (per complessivi 77 mila euro)», «effettuando altresì numerosi acquisti on line con carta di credito associata al conto della persona offesa (per oltre 10 mila euro). L’aggravante, nei suoi confronti, è quella del furto dell’identità digitale e con abuso di prestazione d’opera». Anche perché ripetutamente è entrato nel sistema di Banca Intesa per svuotare il conto della malcapitata. L’uomo infine aveva acquistato una Bmw X6 usata, dapprima intestata a sua madre e successivamente rivenduta. A lui e agli altri tre indagati, infine, si contestano le azioni fatte a «trasferire in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative il denaro» prelevato dal conto corrente della donna «in modo da ostacolarne concretamente l’identificazione della sua provenienza». La Procura di Napoli valuta la richiesta di rinvio a giudizio. I quattro indagati sono assistiti dagli avvocati Nello Sgambato e Raffaele Pucci.


(Foto copertina di Frederik Lipfert su Unsplash)

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